Decine di migliaia di persone sono arrivate a Washington Dc per chiedere un cessate il fuoco nella guerra tra Israele e Hamas. La protesta si è tenuta a Freedom Plaza, a pochi passi dalla Casa bianca, e non solo è la più recente di un’ondata di manifestazioni per chiedere la fine del bombardamento israeliano della Striscia di Gaza, giunto al suo 29° giorno, è anche la più grande manifestazione mai tenutasi negli Usa in supporto al popolo palestinese.

La piazza americana chiede qualcosa che i leader politici Usa non sembrano voler domandare, preferendo ripiegare sulla più moderata richiesta di una «pausa», mentre le persone che hanno risposto all’appello di Answer Coalition, che ha organizzato la protesta, con l’apporto di una lista infinita di organizzazioni varie, dai socialisti ai gruppipacifisti come Code Pink, e pro palestinesi, come Students for Justice in Palestine, vogliono che la guerra si fermi. «L’obiettivo principale di tutti in questo momento è un cessate il fuoco – ha detto a Usa Today Ibrahim Hooper, portavoce del Council on American-Islamic Relations – Senza non si può fare nulla: niente azioni umanitarie, aiuti, non si possono curare i feriti, nemmeno rimuovere i corpi».

PER PARTECIPARE alla protesta sono arrivate persone da tutti gli Stati uniti, molti su autobus partiti la sera di venerdì. 40 mezzi che trasportavano i manifestanti arrivati da altre città non sono riusciti a raggiungere la piazza dopo la chiusura delle strade per «motivi di sicurezza», ma le persone si sono avvicinate a piedi al raduno dove si è tenuto il comizio, dando vita a un primo corteo composto da un’umanità variegata che includeva persone su sedia a rotelle, bambini piccoli, anziani di tutte le nazionalità. Molti indossavano la kefiah, molti avevano cartelli che chiedevano la fine della guerra a Gaza. Molti hanno collegato la causa palestinese ad altri eventi mondiali, un cartello diceva: «Dalla Palestina al Messico, questi muri di confine devono essere rimossi». Fra i manifestanti anche rappresentanti della comunità ebraica con i cartelli «Basta fuoco su Gaza».

Dopo il comizio c’è stato un corteo organizzato per passare davanti alla Casa bianca: «Qua fuori lo sappiamo, c’è bisogno che questo messaggio arrivi li dentro» ha detto Desy, 23enne arrivata in macchina a Washington dal Connecticut.