La Conferenza episcopale venezuelana, sempre più parte in causa nella crisi politica ed economica che lacera il paese latinoamericano, ha chiesto di spostare all’ultimo trimestre dell’anno le presidenziali fissate per il 20 maggio. Voto «delegittimato», secondo i vescovi, di fronte ai rischi di «catastrofe umanitaria senza precedenti». Ma la campagna elettorale è già partita. Alle presidenziali, già posticipate di un mese anche per consentire all’Onu di comporre una «delegazione di accompagnamento e osservazione ampia e qualificata», il presidente uscente Nicolas Maduro “compete ” con altri 4 candidati. Le opposizioni riunite nella Mud confermano che non parteciperanno al voto.