«Quando abbiamo preso casa a Tor Bella Monaca, era bello con le strade larghe e le case erano colorate» dice Enzo Ceccotti, il supereroe delle periferie romane che chiamavano Jeeg Robot nel film rivelazione di Gabriele Mainetti. A Tor Bella Monaca il Movimento 5 Stelle ha preso tanti voti. Qui è tornata Virginia Raggi, dopo che in rete è circolato un video che racconta l’impressionante quotidianità del quartiere: ragazzini che fanno la conta dei topi attorno ad un cumulo di spazzatura. I roditori sono emersi un po’ in tutta Roma, a causa dei cassonetti strapieni, dei rifiuti gettati in strada e dei contenitori per la raccolta per l’umido svuotati troppo di rado e lasciati a fermentare. «Gli impianti di trattamento sono bloccati, hanno i bracci rotti e non si riesce più a conferire.

È il risultato di anni di mancata manutenzione» ha spiegato Raggi ai cittadini di Tor Bella Monaca, accompagnata dall’assessore competente Paola Muraro. Nelle pieghe della città non si notano soltanto topi per strada: tra il cemento selvaggio e il verde residuo si sono moltiplicati gli avvistamenti di gabbiani, e più a nord, al quartiere Monte Mario, sono comparsi persino dei cinghiali. L’immondizia per strada spiegherebbe anche l’aumento di corvi protagonisti di attacchi a passanti nelle zone residenziali dell’Eur e nella più centrale piazza Bologna. Si è rifatto vivo Manlio Cerroni, il «re dei rifiuti» che l’amministrazione Marino aveva messo fuori gioco chiudendo la gigantesca discarica di Malagrotta. Ieri si è proposto a Raggi per risolvere la situazione: «Da quando è stata chiusa Malagrotta le strade della Capitale non sono più state le stesse», ha detto Cerroni. «Ecco che torna la catena – dice Estella Marino, che fu assessore competente nella gestione precedente – Macchinari privati a rallentatore, camion che non possono scaricare, rifiuti in strada. E poi la lettera del patron del Consorzio Laziale Rifiuti che propone il solito coniglio dal cilindro. Spero che la sindaca porti avanti l’affrancamento della raccolta dei rifiuti dalle soluzioni di un monopolista».

Dunque, la crisi di questi giorni ha cause strutturali pregresse. Però la sindaca ci ha tenuto a sottolineare come la collaborazione dei cittadini sia essenziale. «Abbiamo trovato rifiuti speciali accanto a cassonetti che avevamo appena svuotato – ha detto – Così non va. Studieremo un aumento delle multe nei confronti di chi si macchia di comportamenti lesivi per le persone e l’ambiente. Inoltre, potremmo utilizzare sistemi di videosorveglianza e collocare controllori nelle aree più complesse». L’evocazione della tolleranza zero entusiasma Retake Roma, l’associazione «anti-degrado» che ormai da qualche anno organizza ronde di pulizia della città in nome della lotta alla sporcizia ma anche ad ogni forma di arredo urbano che si discosti dalla norma (celebri le campagne contro gli adesivi sui pali della luce).

«Roma Pulita. Fosse la volta buona? Insieme in prima fila Virginia Raggi, hai 30 mila retakers», hanno twittato i guardiani del decoro. Nel frattempo, lo sciopero dei lavoratori dell’ambiente di domani, che avrebbe potuto aggravare la situazione, è stato annullato: i sindacati confederali hanno firmato il contratto nazionale dei lavoratori delle aziende pubbliche dell’igiene ambientale. Una preoccupazione in meno per Raggi, che ieri quando ha lasciato Tor Bella Monaca ha incontrato i sindacati dei lavoratori del comune: all’ordine del giorno salario accessorio, organizzazione del lavoro e personale della scuola. Le riunioni verranno trasmesse in streaming, annunciano i sindacati.