«Accettate che la scuola parli di sessualità ai minori senza il consenso dei genitori?» o «Siete a favore della promozione di trattamenti funzionali al cambio del sesso dei minori?». Sono due dei cinque quesiti previsti nel referendum sulla legge anti-Lgbtq annunciato nella seconda metà di luglio dal governo ungherese. La formulazione di queste domande ricorda quella della consultazione sull’immigrazione e il terrorismo del 2015, contenente quesiti tesi a dare un’immagine negativa dell’immigrato e a presentare la tematica in modo fuorviante. FUORVIANTE perché paventava l’invasione in massa dell’Ungheria e dell’intera Europa da parte di migranti musulmani in grado di mettere a...