Via libera dalle commissioni speciali di Camera e Senato con il mandato al relatore a riferire in aula sul Documento di economia e finanza. Il testo passa ora all’esame delle aule dove dovrebbe arrivare la prossima settimana.
A votare a favore è stata compattamente la nuova maggioranza formata da M5s e Lega. Il gruppo di Forza Italia ha votato contro in entrambe le aule «perché non condividiamo la politica economica dei governi Pd». Diverso invece il comportamento del Pd che al Senato, preso atto del carattere puramente tecnico della relazione di Bagnai (Lega) che si è limitato a illustrare i contenuti del provvedimento varato dal governo Gentiloni, ha deciso di votare a favore. Qualche ora prima alla Camera il Pd aveva invece votato contro il mandato alla relatrice M5S Laura Castelli.
Dopo molti ritardi rispetto alle scadenze europee dovuti alle difficoltà a varare un nuovo governo – il Def è la base della manovra di bilancio – il testo è stato presentato dal governo Gentiloni e stilato dal ministro Pier Carlo Padoan. Si tratta di un documento meramente tecnico che si limita a registrare le variazioni dei parametri economici «a legislazione vigente», dunque senza alcuna variazione rispetto all’ultima legge di bilancio.
L’indicazione più rilevante delle relazioni riguarda la promessa contenuta in quella della Camre: «Con futuri provvedimenti legislativi si provvederà a disinnescare in maniera puntuale le attuali clausole di salvaguardia» sull’Iva, scrive Castelli (M5s).
Su indicazione del Pd aggiunti: l’introduzione degli indicatori di Benessere equo e sostenibile (Bes); la contrarietà – già espressa nella passata legislatura – sul fiscal compact e la richiesta all’Ue di aumentare i fondi per il sostegno alle riforme strutturali.