Il 5 e il 6 agosto a Gedda, in Arabia Saudita, si terrà un vertice per la pace in Ucraina, ma Mosca non è invitata. Il summit, a quanto pare, è stato fortemente voluto dalle autorità di Riyad, che intravede il prestigio derivante da un’eventuale risoluzione del conflitto sul proprio territorio. Secondo il Wall Street Journal ai tavoli potrebbero partecipare i rappresentanti di 30 Paesi e alcune adesioni sono già arrivate, come quella (importante) del presidente brasiliano Lula.

Ufficialmente, durante il vertice si discuterà di pace a partire dal «piano ucraino in 10 punti» più volte indicato dai funzionari ucraini come «l’unica via possibile alla pace». Il Cremlino, dal canto suo, accusa Kiev di «non volere la pace» e reputa il piano ucraino «irricevibile». Tuttavia, anche se i rappresentanti russi non parteciperanno alla discussione, ieri il portavoce del presidente Putin, Dmitry Peskov, ha dichiarato che «senza dubbio la Russia terrà d’occhio questo incontro. Dovremmo comprendere appieno quali sono gli obiettivi prefissati e di cosa intendono parlare gli organizzatori. Abbiamo ripetuto più volte che ogni tentativo di contribuire in qualche modo a una soluzione pacifica merita una valutazione positiva». Peskov ha anche chiarito che il governo del suo Paese a tale proposito non ha aspettative: «È possibile raggiungere un accordo di pace ora con la partecipazione del regime di Kiev e nel contesto della sua attuale posizione? La risposta è inequivocabile. No, è impossibile».

Andriy Yermak, il capo del gabinetto di Zelensky, ha invece dichiarato che l’Ucraina si sta impegnando per «coinvolgere il maggior numero possibile di partner riguardo all’attuazione della Formula di Pace». L’incontro di Gedda seguirà, a distanza di due mesi, il meeting di Copenaghen tra i Paesi occidentali e i rappresentanti di Brasile, India, Turchia e Sudafrica.