Può una città che praticamente dalle sue origini fino ad appena trent’anni fa si è sviluppata attorno a case abusive e vere e proprie baraccopoli andare in tilt per qualche decina di rom? Sembra questo lo scenario: le periferie romane, che così tante ne hanno viste e che da tante differenze sono attraversate, turbate dalla presenza totale di poco più di 4 mila rom e sinti, per la maggioranza bambini e minori, che vivono in sedici insediamenti riconosciuti e dal girovagare di quelli che si arrangiano in piccole baraccopoli informali negli interstizi della metropoli. A GUARDARE L’ORIGINE e l’evolversi di...