Raccogliere un milione di firme entro febbraio del 2019 per chiedere all’Europa di schierarsi a favore dei diritti umani, creare ingressi legali e sicuri per i migranti e rifugiati e fare in modo che la solidarietà verso chi fugge da fame e persecuzioni cessi di essere considerata un reato.

Sono gli obiettivi di «Welcoming Europe. Per un’Europa che accoglie» proposta presentata ieri a Roma da Radicali italiani insieme a un gran numero di associazioni italiane ed europee tra le quali Arci, Cnca, Oxfam, Cild, Fcei, Acli, Asgi, A buon diritto e Legambiente. L’iniziativa dei cittadini europei (Ice) – alla quale hanno aderito numerosi Paesi, tra i quali sette appartenenti alla Ue – punta a fare in modo che la Commissione europea presenti degli atti legislativi coerenti con le proposte avanzate.

A spingere i promotori anche il clima di intolleranza che si è creato in Europa e in particolare in Italia negli ultimi tempi, come ha ricordato Emma Bonino. «Siamo arrivati al reato di solidarietà, non so se si arriverà anche a quello di povertà. E’ un clima preoccupante ed occorre agire immediatamente», ha spiegato la senatrice di +Europa illustrando l’iniziativa. «L’idea è quella di provare a vedere se è possibile in Europa un passo in avanti di assunzione di responsabilità».

Per far questo i promotori chiedono di riformare la direttiva che disciplina il reato di favoreggiamento dell’ingresso e del soggiorno illegali in modo da impedire la criminalizzazione degli atti umanitari.

Per quanto riguarda gli ingressi sicuri, quello si chiede di modificare è invece è il «Fondo asilo» introducendo la possibilità di sponsor privati per i rifugiati. «Vogliamo che la Commissione offra un sostegno diretto a gruppi locali e associazioni che aiutano i rifugiati beneficiari di un visto di ingresso». Infine si chiede di rafforzare i meccanismi di tutela e di denuncia nel caso di abusi, «in particolare compiuti dalla Guardia di frontiera e costiera europea».

«Vogliamo parlare di questi temi in modo nuovo in Italia e in Europa. Vogliamo dire che salvare vite non può essere un reato e che non possiamo andare avanti criminalizzando la solidarietà» ha detto Edoardo Zanchini di Legambiente.

Adesso ci sono dodici mesi di tempo per raccogliere in Europa il milione di forme necessarie perché si possa sperare che le proposte avanzate dalla piattaforma «Welcoming Europe» possano tradursi in futuro a Bruxelles in altrettante iniziative legislative.

Obiettivo no facile da realizzare, ma non del tutto impossibile. Le esigenze che poniamo sono state già ufficialmente dichiarate legalmente possibili dalla Commissione europea», ha spiegato Bonino, mentre il direttore dell’Unar Luigi Manconi ha ricordato quanto alta sia la posta in gioco: «Senza il diritto a soccorrere – ha detto – non esiste comunità. Oggi tutto questo viene aggredito».