Uno yacht noleggiato da un’impresa polacca intestata a due ucraini ritrovato in un’isola danese con tracce di esplosivo a bordo. Cinque sub e una dottoressa con un furgone zeppo di «attrezzature speciali» presenti al porto di Rostock 20 giorni prima dell’attacco al gasdotto. L’informativa top-confidential spedita lo scorso autunno da «un servizio di intelligence occidentale» ai partner europei in cui si profilava il sabotaggio del Nord Stream per mano di un imprecisato «gruppo ucraino»: esattamente l’ipotesi del New York Times. SONO I TRE CARDINI attorno a cui ruota l’inchiesta giornalistica congiunta del settimanale Die Zeit con i canali della tv...