Numerosi gli incidenti in montagna, negli ultimi giorni. Sono stati ritrovati morti ieri mattina, i due alpinisti inglesi dispersi sul Cervinio da giovedì sera. I loro corpi sono stati avvistati e recuperati sotto il Pic Tyndal, poco distante dalla Gran Corda, a circa 4 mila metri di quota. «I corpi erano ricoperti dalla neve, questa notte ci sono state precipitazioni in quota», ha spiegato ieri uno dei medici del soccorso alpino, condizione che fa supporre la probabile morte per assideramento. Apparentemente i cadaveri non riporterebbero segni di caduta. I due alpinisti avevano comunicato, al telefono giovedì, di essere in difficoltà a causa di una violenta tempesta. Fatale, la lunga permanenza in quota 4 mila con forti venti e temperature scese repentinamente oltre i 10 gradi sotto zero. In difficoltà per il maltempo anche il soccorso alpino che ha dovuto procedere a piedi, senza il supporto dell’elicottero. Un altro alpinista esperto di 71 anni, Claudio Casagrande, morto precipitando da una via ferrata sulle Pale di San Martino, in Trentino. Infine, un turista tedesco di 49 anni è morto poco dopo le 23 di venerdì sera a Talle, in provincia di Bolzano, precipitando per 100 metri in un dirupo mentre stava tentando di rientrare al rifugio Videgg dove alloggiava con altri suoi connazionali.