Dopo lo sgombero del Silos, avvenuto senza incidenti, come hanno ribadito anche ieri le forze dell’ordine, Trieste si ritrova in piazza per discutere di come accogliere i transitanti. «Quanti nel prossimo futuro giungeranno a Trieste dalla rotta balcanica con l’intenzione di continuare il proprio viaggio, non troveranno strutture di bassa soglia ad accoglierli come da noi auspicato», scrivono le oltre venti associazioni che si occupano di migrazioni e diritti umani che hanno organizzato il presidio a soli due giorni dalla Giornata Mondiale dei Rifugiati.

«Vogliamo sensibilizzare popolazione e istituzioni sulle gravi violazioni del diritto d’asilo in atto in Europa e ribadire con forza le richieste di interventi istituzionali da tempo avanzate da tutte le realtà democratiche cittadine ma rimaste finora senza risposta». Il timore delle associazioni è che dopo la visita di papa Bergoglio in città, atteso per il 7 luglio, cessi l’attenzione per le condizioni dei migranti che transitano dalla rotta balcanica. Per questo le associazioni chiedono di destinare alla prima accoglienza un ex mercato coperto di via Flavio Gioia, adiacente alla stazione, più idoneo del Silos avendo gli allacci per elettricità e riscaldamento.

Se è vero che l’operazione di «bonifica» avviata dall’amministrazione di destra del Silos è avvenuta senza intoppi, le persone che sono state trasferite nei centri di identificazioni hanno subito denunciato le condizioni in cui ora saranno trattenuti. In particolare le segnalazioni arrivano dalla Sardegna, dove alcuni migranti pakistani non avrebbero avuto assistenza adeguata dopo essere stati aggrediti e medicati. Secondo il racconto di un ospite del centro, i due uomini appena arrivati nel Cas di Monastir da Trieste, si sarebbero trovati davanti una situazione di violenza e inadempienza. La situazione dei centri per il trattenimento dei migranti in Sardegna è seguita con attenzione dalle associazioni che si occupano di migrazioni. Solo qualche mese fa il centro di Cagliari era stato coinvolto in un’operazione anticaporalato.