Torturavano i detenuti perché si sentivano «abbandonati a loro stessi», «senza controlli gerarchici, senza aiuto da parte della struttura, incapaci di gestire le situazioni». Questa è la spiegazione che hanno dato cinque dei sei agenti (uno si è avvalso della facoltà di non rispondere) interrogati ieri dal gip di Milano Stefania Donadeo, dopo l’operazione che ha portato alla scoperta del «sistema Beccaria», un grande insieme di violenze e vessazioni portate avanti per molto tempo dai poliziotti penitenziari ai danni dei reclusi del carcere minorile milanese. In tredici sono stati arrestati, altri otto invece sono stati sospesi dal servizio. Pesantissimi i...