«Gli autismi sono tanti e diversi ma è tanta la soliditudine dei genitori che come me non sopportano che un figlio possa sopravvivermi». Sono le amare considerazioni di Gianluca Nicoletti, giornalista e scrittore, a conclusione del film tv Tommy e gli altri diretto da Massimiliano Sbrolla (il regista de Il viaggio di Sammy) che viene presentato oggi in Senato alla presenza del Presidente Pietro Grasso e che verrà trasmesso il 1 aprile alle 21.15 su Sky Arte e alle 23.15 su Sky Cinema Cult.

Nicoletti è padre di Tommy, un giovane autistico che è appena diventato maggiorenne. Una data fatidica, perché per la legge italiana esistono solo «bimbi autistici» e non adulti. Una volta raggiunti i 18 anni, cessano i programmi e le cure speciali e – di fatto – tutto ricade sulle spalle di genitori.

Cosa fanno? Dove andranno e soprattutto cosa li aspetta una volta entrati nel mondo degli adulti? Questo film – che viene trasmesso a ridosso della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo che cade il 2 aprile – porta Nicoletti e il figlio in viaggio per l’Italia, a scoprire realtà, situazioni e mondi diversi perché – come spiega un padre: «non esiste una sola forma di autismo».

Da Forlimpoli a Trento – con la storia dei genitori di due gemelle autistiche che stanno costruendo in Val di Non Casa Sebastiano, un centro terapeutico – l’unico in Italia – che ospita i ragazzi insieme ai loro congiunti, passando per Gravina di Puglia, Botricello e Praia a mare, per incontrare «gli amici di Tommy», ragazze e ragazzi autistici e i loro genitori.

In un montaggio di immagini e parole, le testimonianze di nuclei familiari che vivono il dramma della solitudine, dell’isolamento – come la mamma a cui i parenti hanno fatto terra bruciata, e che si trovano a gestire una difficile quotidianità, scadenzata da continue emergenze visite specialistiche e «scontri» con la burocrazia.

C’è chi ancora vive in casa con i genitori, ma prima o poi sarà destinato a essere considerato solo una retta pagata dallo Stato, da chi ha nel mantenimento in vita di queste persone il suo business. C’è chi invece reagisce e crea strutture e soluzioni dove i figli potrebbero avere dignità di vita sociale. Tommy e gli altri è stato realizzato attraverso, una campagna di crowdfunding. Doveva durare quattro mesi, ma l’obiettivo è stato raggiunto in appena tre settimane.