Cgil e Uil non mollano la presa sul governo Meloni. Dopo lo sciopero generale di 4 ore contro i morti sul lavoro, ieri mattina sono tornate in piazza a Roma fedeli allo slogan “Adesso basta!” per chiedere più fondi per la sanità pubblica, più sicurezza sul lavoro, fisco e salari dignitosi, una legge sulla rappresentanza (novità per la Uil), il tutto «ascoltando il paese reale». In 50 mila secondo gli organizzatori.

Il corteo, più corto rispetto agli usuali, è partito da sopra il Circo Massimo per concludersi a piazzale Ostiense, poco distante dalla Piramide. Decine di migliaia di persone e di bandiere rosse e blu con le immancabili musica, balli e ironia contro il governo Meloni.

Dal palco molto duro il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha attaccato la presidente del consiglio: «Questa destra vuole costruire un regime che impedisce il diritto di manifestare. Siamo in una situazione in cui si sta cercando di comprimere la libertà delle persone. Penso all’attacco al diritto di sciopero, penso al diritto di manifestare, che per quanto ci riguarda deve essere garantito a tutte le persone, a prescindere da ciò che pensano. Il diritto di manifestare è un elemento di democrazia, quando metti in discussione questo diritto, metti in discussione la democrazia di un paese. E questo vale per i lavoratori, vale per gli studenti, vale per le università. Anche per questo noi oggi in questa piazza non stiamo solo avanzando delle proposte, stiamo difendendo e praticando la democrazia antifascista nata dalla Resistenza e prevista dalla nostra Costituzione».

L’altro attacco al governo è sulla sanità: «Ci sono 4 milioni e mezzo di persone che non possono curarsi perché non hanno i soldi necessari. Siamo il paese con liste d’attesa che arrivano anche a due o tre anni, il paese in cui mancano 30 mila medici e 70 mila infermieri. Se consideriamo anche quelli che andranno in pensione nei prossimi due o tre anni, ciò significa che oggi sono necessarie almeno 150 mila nuove assunzioni, senza contare la stabilizzazione necessaria di chi attualmente è precario».

Landini ha quindi concluso il proprio intervento annunciando che martedì alle 17, Cgil e Uil terranno un presidio davanti Palazzo Madama per la difesa del diritto delle donne messo in discussione dal tentativo di modificare la legge 194 sull’aborto: «La destra vuole impedire alle donne di decidere sul loro corpo. Siamo di fronte a una pericolosissima regressione determinata da una logica proprietaria».

A chiudere la manifestazione è stato il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri: «Questa è una piazza di persone reali che non stanno nei palazzi del potere, nei talk show, è una piazza che chiede risposte al governo, di essere ascoltata. Servono investimenti, servono risorse. I salari si sono impoveriti in Italia più che in altri paesi. Quando vi chiediamo di rinnovare i contratti non ci rispondete ma noi cosa possiamo fare. Mettete più soldi nel pubblico impiego, date più risorse nel settore privato visto che avete fatto già 20 condoni», ha concluso tra gli applausi Bombardieri.