Centinaia di cavatori, e con loro più di duemila persone, hanno manifestato nel giorno dello sciopero indetto dai sindacati confederali di categoria, per protestare contro le allucinanti parole di uno degli imprenditori più ricchi del comparto lapideo apuo-versiliese, Alberto Franchi, beccato in un fuorionda di Report a dire che “i lavoratori si fanno male e muoiono per colpa loro, sono dei deficienti”.

Poco è contato che lo stesso Franchi si sia poi scusato (“sono state parole inappropriate”). L’intera città aveva seguito la puntata di domenica del programma tv, e subito è montata l’indignazione, espressa con le prese di posizione della sindaca dem Serena Arrighi e, sul fronte politico da Pd e Rifondazione comunista, ed anche nel dibattito pubblico sui social. Così alla manifestazione indetta da Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl, e partita dai cancelli della Franchi Umberto spa a Nazzano, erano in migliaia con bandiere e striscioni in un corteo che ha percorso un bel pezzo di Carrara, e si è chiuso davanti alla Confindustria locale.

In corteo anche alcuni familiari di operai morti sul lavoro, come Elisabetta Troian che anni fa vide il fratello Riccardo, 17 anni appena, restare schiacciato da un lastrone di marmo: “Prima di parlare, il signor Franchi deve pensare bene a quello che può uscirgli di bocca”. Vicino a lei Claudia Seccheri, figlia di un altro operaio morto in cava: “Quando ho sentito quelle parole mi sono sentita distruggere dentro, come quando mi avvertirono che il babbo non sarebbe più tornato a casa”.

A sfilare in corteo anche il presidente provinciale Lorenzetti, molti consiglieri e dirigenti del centrosinistra, dei cinque stelle e della sinistra di alternativa locale, gli assessori regionali dem Nardini, Monni e Bezzini, i consiglieri regionali Bugliani e Ceccarelli.

“C’è chi si arricchisce e chi muore. Vergogna! Nessuno ci hai mai regalato nulla, abbiamo sempre dovuto lottare per ottenere condizioni di lavoro migliori”, c’era scritto sulla locandina con cui Fillea, Feneal e Filca chiamavano a una partecipazione che è stata massiccia, e che ha visto sfilare fra i tanti anche il segretario della Camera del Lavoro, Nicola Del Vecchio. Sui profitti stellari dei “padroni del marmo”, e sulle condizioni di lavoro sempre a rischio di chi il marmo lo estrae, la senatrice dem Annamaria Furlan presentarà una interrogazione parlamentare.