L’operazione di «ripristino della legge» nel Tigray che ha opposto l’esercito federale etiope e i militari del Tigray People Liberation Front (Tplf) nelle scorse tre settimane e che si considerava conclusa con la presa della capitale regionale Makallè, sembra dare origine a nuovi scenari. Secondo quanto riportato dai quotidiani del Sud Sudan nel fine settimana il leader del Tplf Debretsion Gebremichael avrebbe incontrato segretamente il presidente egiziano Al Sisi nella capitale sud-sudanese Juba.

Non esistono comunicati ufficiali, ma qualcosa deve essere successo. In un primo momento i media sudanesi hanno riportato che l’Etiopia ha espulso tutti i diplomatici del Sud Sudan e nelle stesse ore l’ambasciatore etiope, Fisseha Shawl, ha lasciato in modo improvviso Juba. Ma il governo di Addis Abeba ha smentito, sostenendo che «si tratta di notizie di fantasia diffuse da elementi che sostengono la campagna di disinformazione della cricca criminale del Tplf».

I rapporti tra l’Etiopia e i Paesi a valle del Nilo sono sfibrati dalla «Diga della rinascita etiope» (Gerd) che minaccia di ridurre il flusso di acqua del fiume da cui dipende la vita di milioni di persone, soprattutto iin Sudan ed Egitto.
I negoziati intercorsi durante la costruzione della diga prima e con la fine dell’opera non sono giunti a una mediazione soddisfacente per tutti i Paesi coinvolti e la decisione dell’Etiopia di riempire l’invaso in due anni anziché nei 10-15 auspicati dall’Egitto ha portato a uno stallo nei negoziati: il Tigray potrebbe essere per l’Egitto (e il Sudan) il mezzo per spostare le decisioni dell’Etiopia:

Nel Tigray intanto la situazione sul piano militare è ancora in movimento. Debretsion ha dichiarato alla Reuters che il Tplf ha abbattuto un aereo etiope e catturato il pilota nei pressi di Abiy Addi. Secondo il leader tigrino il Tplf ha anche riconquistato Axum. Sono state poi segnalate forti esplosioni nella capitale dell’Eritrea Asmara (l’ambasciata americana riferisce di «sei esplosioni» avvertite alle 22:13 di sabato).

Tutte notizie che non è possibile verificare in modo indipendente, tuttavia, in modo indiretto si ha la percezione della cruenza dei combattimenti attraverso quanto comunicato dal Comitato internazionale della Croce Rossa che ha riferito che all’Ayder Referral Hospital c’è stato un forte flusso di feriti «che ha costretto il nosocomio a sospendere i servizi medici ordinari in modo che il personale e le risorse potessero essere dedicati alle cure mediche di emergenza».

Per il premier etiope Abiy Ahmed è una situazione «simile a quella che gli Stati uniti hanno affrontato nella guerra civile americana».