La sinistra europea di The Left ha approvato l’ingresso nel gruppo del Movimento 5 stelle. L’ok è arrivato dopo l’incontro tra il bureau e la delegazione pentastellata: nessun esponente delle 17 delegazioni che lo compongono ha esercitato il potere di veto. Ai 39 membri attuali, dunque, si sommano gli otto del M5S. La delegazione 5 Stelle sarà la seconda più numerosa dopo quella di La France Insoumise, che conta nove eurodeputati. L’accordo prevede «un periodo di confronto reciproco di sei mesi». Dal Movimento 5 Stelle precisano che si tratta di «una decisione presa di comune accordo visti i tempi ristretti dovuti a scadenze tecniche interne al parlamento europeo» e che «gli europarlamentari del M5S faranno parte del gruppo con pieni diritti».

Il M5S ha sempre interpretato con, diciamo così, disinvoltura tattica la scelta dell’eurogruppo. Questa volta fa professione di impegno e adesione. «Abbiamo centrato il nostro primo obiettivo politico che era quello di far parte di un gruppo progressista che sappia valorizzare i punti del programma con il quale ci siamo presentati alle elezioni europee», dicono dalla delegazione europea del M5S. Da The Left, invece, fanno sapere che la decisione di aprire ai 5 Stelle «è stata presa in accordo con i nostri amici di Sinistra italiana e abbiamo fatto in modo che il M5S si allineasse alla nostra posizione politica». Siamo il gruppo che rappresenta l’antifascismo, lotta per i diritti dei lavoratori, persegue un’ambiziosa azione per il clima e si oppone all’austerità – proseguono – Riaffermiamo questo impegno e siamo lieti di farlo con un gruppo ancora più grande. Siamo la principale opposizione alla coalizione di von Der Leyen e fungiamo da baluardo contro l’estrema destra e le sue idee razziste e sessiste».

Si mostra entusiasta anche Pasquale Tridico, il capodelegazione del M5S in Europa che ha sempre insistito sulla collocazione a sinistra e che ha gestito l’operazione. «Nei prossimi cinque anni ci impegneremo a collaborare con i nostri nuovi colleghi per sostenere un’Europa più socialmente consapevole, contrastando la povertà e le politiche di austerità – afferma l’ex presidente dell’Inps – Inoltre, perseguiremo attivamente una soluzione diplomatica in tutte le zone di guerra, riconoscendo l’urgente bisogno di pace in Europa e nel mondo». Nicola Fratoianni traccia il nesso tra gli eventi di Bruxelles e la situazione italiana: «Riteniamo utile che il M5S stia dentro un ambito politico comune: agevola il confronto politico e rende più forti le nostre battaglie, in Italia e in Europa – afferma il segretario di Sinistra italiana – C’è da costruire con determinazione una coalizione di forze che restituisca all’Italia dignità e speranza, contro una brutta destra. E l’ingresso del M5S in The Left può avere anche questo significato, per noi».