Almeno sette persone, tra le quali un agente di polizia, sono morte ieri sera a Vienna nel corso di un attacco compiuto nei pressi della sinagoga di Seitenstettengasse, in pieno centro della città che ha provocato anche 15 feriti, sette dei quali gravi. Oltre a numerosi colpi da fuoco ci sarebbe stata anche un’esplosione e sparatorie sono avvenute anche nelle vie vicine al luogo di culto tanto che il ministero dell’Interno ha parlato di più attacchi compiuti da un commando terroristico che ha preso in ostaggio alcuni clienti di un ristorante giapponese situato vicino all’hotel Hilton. La polizia ha invitato i cittadini e in particolare i membri della comunità ebraica e non uscire di casa. «Il mio appello alla popolazione è: chi è a casa resti a casa, chi si trova in un locale dovrebbe restarci, chi è all’aperto dovrebbe spostarsi all’interno di un locale perché il centro di Vienna è da evitare», ha detto il ministro dell’Interno Karl Nehammer confermando l’arresto di un membro del commando.

Al momento della sparatoria sia la sinagoga che l’edificio nel quale si trovano gli uffici erano chiusi. In un video si vede uno dei componenti il commando vestito con un tuta bianca imbracciare un fucile mitragliatore e muoversi velocemente nella strada. «Sono stati sparati almeno 50 colpi di arma da fuoco», ha raccontato in televisione un testimone, mentre un altro ha detto di aver visto «correre una persona con un’arma automatica che sparava all’impazzata».

Ieri sera il presidente della comunità israelitiche austriache Oscar Deutsch, è stato molto prudente nel confermare che nel mirino dei terroristi ci fosse proprio la sinagoga: «Al momento non si può dire se il tempio della città fosse uno degli obiettivi», ha dichiarato. «Quello che è certo, però, è che sia la sinagoga che l’edificio per gli uffici allo stesso indirizzo non erano più in funzione e chiusi al momento dei primi spari. A tutti i fedeli è stato chiesto di non uscire in strada e di rimanere al sicuro fino a quando le autorità non avranno chiarito i fatti».

La caccia ai componenti del commando è andata avanti fino a tarda notte. I mezzi pubblici sono stati fermati e la metropolitana ha saltato tutte le fermate del centro. Il bilancio della strage avrebbe potuto essere più grave perché le strade erano piene di persone che volevano approfittare delle ultime ore di libertà dal momento che a mezzanotte è scattato il lockdown. Ma anche se l’assalto dei terroristi fosse avvenuto quando il tempio era ancora aperto.

Numerose le reazioni all’attacco arrivate da tutta l’Europa. «Questa è la nostra Europa. I nostri nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Non cederemo a nulla», è stato il commento del presidente francese Emmanuel Macron. «L’Europa condanna fermamente questo atto codardo che viola la vita e i nostri valori umani. Noi siamo al fianco dell’Austria», ha detto invece il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.