Si capirà nelle prossime ore se il presidente dell’app Telegram, il cittadino franco-russo Pavel Durov, ha deciso di consegnarsi alle autorità francesi – affrontando il sistema giudiziario francese in nome della sua battaglia per l’inviolabilità delle comunicazioni private da parte dei più potenti governi di mezzo mondo – o se c’è dell’altro. Dell’altro che, stando a contatti informali che abbiamo avuto la scorsa notte, al momento nemmeno il fratello Nikolay è in grado di interpretare. Tanto più che al momento di andare in stampa la società che gestisce Telegram con server a Dubai, diventata molto di più di un’applicazione di...