Taiwan dice no alla Cina ma non dice un sì pieno nemmeno al Partito progressista democratico. Lai Ching-te è il presidente eletto ma il suo Dpp viene disarcionato dalla guida del parlamento. Nel suo primo discorso subito dopo la conferma della vittoria, Lai ha ringraziato i taiwanesi per «aver scritto un nuovo capitolo della nostra democrazia». Ma non appare un capitolo di facile lettura. Certo, Lai è riuscito a conquistare la vittoria nonostante sia stato più volte additato come un “indipendentista”. Un termine che a Taiwan non significa riconoscere la sovranità de facto di Taipei col nome ufficiale di Repubblica...