La persona che ha aperto il fuoco martedì sera in un Walmart nella zona di Tidewater, cittadina di circa 250mila persone sulla costa della Virginia, era un dipendente del negozio che, dopo avere ucciso sei persone e ferite altre quattro, si è suicidata.

A darne notizia è stata la polizia di Chesapeake durante una conferenza stampa nella quale ha fornito più dettagli: l’uomo ha usato una sola pistola ed è morto per una «ferita da arma da fuoco autoinflitta». Mentre scriviamo il nome del killer non è ancora stato reso noto, in attesa della notifica ai parenti prossimi.

Il presidente Biden ha condannato la sparatoria avvenuta in un supermercato nel pieno della spesa per il giorno del Ringraziamento: «Questo è l’ennesimo atto di violenza orribile e insensato», ha scritto in una nota.

QUELLA IN VIRGINIA è la seconda sparatoria di massa in tre giorni, dopo quella di Colorado Springs avvenuta durante il fine settimana dove sono morte sei persone e 19 sono rimaste ferite e quella nel campus dell’Università della Virginia (un ex giocatore di football del college ha sparato a tre dei suoi compagni di squadra).

Dal 2019, gli americani hanno assistito ad almeno cinque sparatorie all’interno di supermercati, inclusa quella di El Paso, Texas: un 21enne ha aperto il fuoco, anche quella volta in un Walmart, causando 23 morti e 26 feriti. Lo scorso maggio, a Buffalo, nello stato di New York, un 18enne ha aperto il fuoco in un supermercato della catena Tops, uccidendo 10 persone e ferendone altre tre.

«Sono devastato dall’insensato atto di violenza che ha avuto luogo la scorsa notte nella nostra città – ha dichiarato il sindaco di Chesapeake, Rick West – Chesapeake è una comunità affiatata e siamo tutti scossi da questa notizia. Insieme, ci sosterremo a vicenda per tutto questo tempo. Per favore, pregate per noi».

Il governatore della Virginia Glenn Youngkin ha ordinato di abbassare le bandiere a mezz’asta in onore delle vittime, proprio come due giorni prima aveva fatto il governatore del Colorado. La sparatoria di martedì notte ha riportato alla mente i ricordi di un’altra strage del 2019 nella vicina Virginia Beach, dove avevano perso la vita 12 persone.

L’ALLORA GOVERNATORE democratico Ralph Northam aveva proposto una serie di misure di riforma delle armi per la Virginia, lo stato che ospita la National Rifle Association (Nra), la lobby delle armi. In risposta alle proposte del governatore la Nra aveva organizzato una serie di manifestazioni, incluso un corteo con migliaia di manifestanti armati. Lo scorso anno sono entrate in vigore alcune di queste nuove regole, riguardanti i controlli dei precedenti e i limiti al numero di armi da fuoco che una persona può acquistare.

Non c’è consenso su ciò che costituisca una sparatoria di massa, complicando così gli sforzi del governo, delle organizzazioni non profit e delle testate giornalistiche per documentare la portata del problema. Gruppi diversi definiscono le sparatorie di massa in modo differente a seconda delle circostanze, prendendo in considerazione il numero di vittime, se si tratta di morti o feriti, e se la sparatoria avviene in un luogo pubblico.

Il Gun Violence Archive, il principale gruppo di ricerca senza scopo di lucro che tiene traccia degli episodi di violenza armata, incrociando i dati dei rapporti della polizia, le coperture giornalistiche e altre fonti pubbliche, definisce una sparatoria di massa quella in cui almeno quattro persone vengono uccise o ferite. Il Gun Violence Archive nel 2022 ha contato almeno 606 sparatorie di massa, 30 delle quali hanno provocato cinque o più vittime. Nel 2021 gruppo ne aveva registrate 692.