Il corpo di un bambino dell’età di tre o quattro anni è stato ritrovato ieri mattina su una spiaggia di Playazo de Vera, in provincia di Almeria, nel sud est della Spagna. Non distanti dal piccolo si trovavano anche i corpi di altri quattro adulti. Anche se fino a ieri sera mancavano ricostruzioni ufficiali, è probabile che il gruppo si trovasse a bordo di un’imbarcazione naufragata mentre tentava di raggiungere la Spagna. Secondo alcuni media spagnoli le vittime del naufragio – tutte di origine algerina – sarebbero almeno sette, tre delle quali donne. Secondo i dati della Croce Rossa durante lo scorso fine settimana i volontari hanno assistito 376 persone nel corso di 31 interventi in mare.

Stando ai numeri forniti dal ministero dell’Interno, il numero degli sbarchi in Spagna è notevolmente aumentato nel mese di settembre, 3.543, numero che fatto salire il numero delle persone arrivate via mare dal 1 gennaio a 22.564. Oltre la metà degli sbarchi (11.060) si è avuta alle isole Canarie, mentre negli ultimi giorni si sono registrati arrivi anche alle Baleari e nel sud del Paese.

Non tutti i migranti sarebbero però assistiti come previsto dal diritto internazionale. Diverse ong tra le quali la Commissione spagnola di aiuto al rifugiato (Cear), ha denunciato il respingimento di diverse decine di migranti, le ong fanno riferimento in particolare a 125 persone arrivate nella notte tra domenica e lunedì presso il Penon di Velez de la Gomera, una piccola enclave militare spagnola in Nord Africa. Tutti sarebbero stati respinti in Marocco nel giro di 24 ore nonostante la maggior parte di loro avesse manifestato l’intenzione di chiedere asilo. Le ong sostengono che il Difensore civico della Spagna ha ricordato al ministero dell’Interno l’obbligo di studiare caso per caso le situazioni dei richiedenti asilo prima di procedere nei loro confronti.