«Siamo la fanteria, per noi una zona è conquistata solo quando calpestiamo la sua terra con gli anfibi» dice il comandante Andriy battendo il piede sonoramente. Seduto su una panca in un raro momento di pausa, con il giubbotto antiproiettili appeso a un’impalcatura alle sue spalle e il fedele e panciuto Yura accanto, il capo di una delle brigate di fanteria meccanizzata fa il punto sulla situazione lungo il fronte sud dell’Ucraina. Racconta che negli ultimi tre mesi sono arrivati moltissimi rinforzi, soprattutto volontari freschi di arruolamento. «All’inizio avevano solo il patriottismo – spiega -, io gli ho insegnato a...