Via libera alla Camera ieri alla proposta di legge per istituire la Commissione bicamerale d’inchiesta sull’emergenza Covid: 172 i sì, 4 gli astenuti. La palla passa al Senato. I voti favorevoli sono arrivati dalla maggioranza e dal Terzo Polo (con qualche defezione). Il centrodestra ha terminato i lavori urlando «verità, verità». M5S e Avs hanno lasciato l’aula mentre il Pd è rimasto sventolando le tessere di voto senza partecipare. La giornata è stata all’insegna dello scontro. Le opposizioni hanno presentato emendamenti per includere nei compiti della commissione anche l’operato delle regioni ma il governo ha dato parere negativo e sono stati bocciati. La tensione è subito salita con l’accusa al centrodestra di voler colpire chi era al governo durante la pandemia, coprendo però i governatori (a cominciate da quello lombardo). Scintille tra Giovanni Donzelli di FdI e il vicecapogruppo del Pd, Toni Ricciardi, con il primo che ha accusato il secondo di averlo minacciato: «Ha fatto il segno ‘ti aspetto fuori’».

LA COMMISSIONE durerà per l’intera legislatura e dovrà indagare (ma l’elenco è lungo) sulla gestione dell’emergenza sanitaria, sul mancato aggiornamento del piano pandemico, la dotazione di mascherine, la chiusura delle scuole e l’efficacia delle misure restrittive come il lockdown; «esaminare i documenti, i verbali di organi collegiali, gli scenari di previsione e gli eventuali piani sul contagio elaborati dal governo»; «accertare i motivi della mancata attivazione del piano pandemico allora vigente successivamente alla dichiarazione di emergenza da parte dell’Oms il 30 gennaio 2020 e alla dichiarazione dello stato di emergenza di cui alla deliberazione del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020».

UN RAGGIO D’AZIONE molto ampio in cui però le regioni non ci sono. «Se c’era davvero la volontà di capire come siamo entrati in pandemia con una situazione non all’altezza – il commento di Marco Grimaldi, vicecapogruppo Avs alla Camera – allora doveva essere fatta una commissione unitaria che non avesse la volontà di consumare una vendetta rispetto ai governi precedenti lisciando il pelo ai No vax». Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo Pd al Senato: «Basta il fatto che questa commissione non possa e non debba occuparsi delle regioni per dimostrare che non è una cosa seria ma serve ad alimentare la propaganda di parte e a proteggere gli amministratori lombardi che sono stati disastrosi».

GIUSEPPE CONTE ha sfoderato la verve da avvocato: «Le forze attuali di maggioranza, allora all’opposizione, hanno fatto speculazioni politiche continue e addirittura azioni di sciacallaggio. Ci ricordiamo Meloni quando ci accusava di essere criminali. Noi stenteremo ad accostare quell’immagine a quella del premier attuale che in un decreto, alla chetichella, ha introdotto lo stato di emergenza perché non riesce a gestire lo sbarco dei migranti. Imbarazzanti le dichiarazioni della ministra Santanchè (mercoledì ha dovuto riferire in Senato sull’indagine relativa alle sue società ndr) che allora tuonava sugli ammortizzatori sociali». E ancora: «Nei tribunali entriamo a testa alta a differenza di vostri esponenti politici. Tutte le autorità giudiziarie hanno archiviato e detto che il mio governo ha operato scelte con responsabilità. Questa commissione è una farsa, un plotone di esecuzione politico che ha due nomi: Conte e Speranza».

L’EX MINISTRO Roberto Speranza ha seguito i lavori con accanto la segretaria dem Elly Schlein: «Questa commissione – ha attaccato – per come l’avete impostata ha un’unica finalità: mettere su un tribunale politico per colpire i membri dei governi che vi hanno preceduti. Non eravamo noi a fare l’occhiolino ai No vax alla disperata ricerca di qualche voto. Se commissione deve essere, allora si occupi davvero di quello che è successo. Ma voi avete scelto di escludere le regioni dal perimetro dei lavori. Potremo indagare su quello che è successo in Cina ma non su quello che è successo a Milano, a Palermo, a Roma, a Napoli. Sul nostro lavoro si è già concentrata la magistratura, arrivando all’archiviazione con formula piena».

IL SEGRETARIO DI +EUROPA, Riccardo Magi: «La Commissione sul Covid non si muoverà su basi scientifiche e neanche di onestà intellettuale, ma sarà una caccia alle streghe in cui Meloni e compagnia bella tireranno fuori le balle No vax». Da Iv Matteo Renzi ha offerto un assist alla maggiora (del resto Iv vorrebbe guidare la commissione): «Anziché aggredire gli avversari, Conte spieghi perché ha chiamato Putin facendo entrare in Italia i militari russi o se qualcuno dei suoi ha lucrato sulle mascherine e sui ventilatori o sui banchi a rotelle. Perché i grillini hanno paura della verità?».

TOMMASO FOTI, capogruppo di FdI alla Camera: «Un teatrino puerile delle opposizioni». E la parlamentare Alice Buonguerrieri: «Verificheremo gli effetti avversi del vaccino. Spieghino perché gli italiani sono stati costretti a vaccinarsi per andare a lavorare». Anche su questo tema si è accesa la competizione tra alleati: «La Lega fin da subito ha fortemente voluto la commissione d’inchiesta. Apriamo una riflessione sulle responsabilità del governo per aver lasciato sole le regioni».