Sel non sarà stata un fallimento, di certo è stata sconfitta. L’analisi di Nichi Vendola è severa, irreparabile, domenica scorsa a Roma, all’assemblea nazionale di Sel, l’ultima del partito nato nel 2009 da una scissione di Rifondazione comunista e arrivato allo scioglimento e alla confluenza in Sinistra italiana. Un partito, Sel, nato per «riaprire la partita» della sinistra e del centrosinistra, per esserne il «lievito». Ma per il presidente il bilancio è amaro. «La crisi del mito riformista», dice Vendola, nel frattempo si è fatta «irrimediabile», quel riformismo che oggi si scopre essere «l’abilità tecnocratica di riduzione del danno». Sel...