Sea-Watch ha diffidato la guardia costiera italiana, che dipende dal ministero dei Trasporti di Salvini, dal subordinare le azioni delle navi ong alle indicazioni impartite dalla «guardia costiera» libica. L’azione origina dal soccorso del 7 marzo, quando un ragazzo ha perso la vita sul ponte della Sea-Watch 5: era stato tratto a bordo in condizioni gravissime, ma le autorità non l’hanno evacuato d’urgenza. In generale, comunque, la diffida prende di mira le sanzioni impartite sulla base della legge Piantedosi.