Nel libro di Gino Roncaglia L’architetto e l’oracolo (Laterza, pp. 226, euro 19) si ipotizza che stiamo attraversando una trasformazione nelle tecniche di conservazione delle conoscenze, dipendente da nuovi dispositivi come le intelligenze artificiali generative, del tipo di ChatGPT (OpenAI e Microsoft), Bard (Google), Claude (Anthropic), LLaMa (Meta) e altri. Sarebbero loro i nuovi oracoli, capaci di mettere ordine nel disordine complesso dei dati digitalizzati. SONO MOLTI I TEMI del ricco volume, ma la tesi principale è che il digitale, dopo la frammentazione, potrebbe generare un nuovo strato di contenuti che complicherebbe invece di frammentare l’orizzonte delle informazioni disponibili. Tale...