Se è a Roma che il Movimento 5 Stelle ha assaggiato per la prima volta il sapore del potere, e se è nell’amministrazione della capitale che si è consolidata la sintonia tra le ricette legalitarie della sindaca Virginia Raggi e la tolleranza zero del ministro dell’interno Matteo Salvini, ecco che nella città che tra due anni e mezzo tornerà al voto si apre una possibile crepa. Il vicesindaco Luca Bergamo, nei giorni scorsi ha partecipato ad un dibattito organizzato da Spin Time, occupazione socioabitativa grande come un isolato gestita dal movimento per il diritto alla casa Action a via di Santa Croce in Gerusalemme, a due passi da piazza San Giovanni.

Tanto è bastato perché il prefetto capitolino Paola Basilone, incalzato dalle maliziose questioni poste dal Messaggero, decidesse di chiedere conto alla giunta grillina circa l’atteggiamento bifronte sugli sgomberi. «Voglio dei chiarimenti dalla sindaca, che ci dica che cosa vuole fare di queste occupazioni una volta per tutte», esclama Basilone. Raggi risponde stizzita: «Io consigli non ne do e non ne accetto. Parlo nelle sedi in cui ho sempre parlato e non tramite giornali». Come a dire: «Il prefetto sa quale è la mia posizione».

Ma la questione è calda e le scelte della sindaca, che ha sempre rifiutato di dialogare coi movimenti per il diritto all’abitare, si fanno più complicate. Soltanto sabato scorso, un largo schieramento che va dai sindacati agli occupanti di casa e che ha raccolto persino l’adesione del Pd romano ha portato cinquemila persone in corteo per il centro di Roma per chiedere il blocco degli sgomberi e degli sfratti. Una misura che la maggioranza a 5 Stelle si è rifiutata di votare in consiglio comunale. Per di più, proprio ieri al museo d’arte contemporanea Macro, cento persone si sono distribuite in dieci tavoli tematici per discutere del futuro di Roma, dando vita a una specie di convegno/happening intitolato «Diritto alla città». Erano urbanisti, attivisti politici, intellettuali.

Tutti poco vicini alla giunta grillina, che per di più in questi primi anni di amministrazione ha di fatto esautorato i gruppi di lavoro composti dagli attivisti. Al Macro c’era anche l’assessore all’urbanistica Luca Montuori, accompagnato proprio da Bergamo. C’era anche Massimo Pasquini, segretario di Unione inquilini. Che sul tema delle occupazioni che mettono in crisi la giunta grillina propone una soluzione: «Mentre Raggi e Basilone giocano allo scaricabarile respingendo le proprie responsabilità, sarebbe necessario un Piano di recupero urbano di immobili dismessi e in disuso».