L’ordine di scarcerazione, il 25 gennaio, di 17 delle 25 persone in detenzione provvisoria e senza processo per l’esplosione al porto di Beirut del 2020 da parte del procuratore generale presso la corte di cassazione Ghassan Oueidate ha scatenato ieri l’ira dei familiari delle vittime, che hanno bloccato l’avenue Sami el Solh davanti al Palazzo di Giustizia nella capitale. Si sono registrati scontri con le forze dell’ordine, respingimenti con lacrimogeni e manganelli. L’ESPLOSIONE avvertita fino a 200km di distanza, dovuta allo stoccaggio illegale dal 2014 di 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio nel capannone 12 del porto di Beirut, causò...