“Nessuna condanna assolve Israele, Sapienza stands with Gaza”, è lo striscione comparso martedi mattina all’università La Sapienza di Roma. “Abbiamo saputo lunedì sera tramite una mail istituzionale che oggi si sarebbe riunito il Senato Accademico per fare una mozione di condanna del brutale attacco contro Israele. Noi come studenti e studentesse abbiamo pensato che fosse assurdo che la Sapienza prendesse una posizione del genere mentre venivano bombardate tre università di Gaza, e tutta la striscia”, racconta Federico del collettivo Zauma, uno dei collettivi universitari che hanno aderito alla mobilitazione di ieri mattina.

“Non abbracciamo Hamas e il suo progetto politico, quello che sta succedendo è una tragedia ma questa tragedia ha delle radici piu profonde e risiedono in un genocidio sistemico nei confronti dei palestinesi che va avanti da decenni. Pensare che ci possa essere pace sena liberazione del popolo palestinese è miope ed ipocrita”, continua Federico ricordando che l’Università La Sapienza partnerizza da anni con quattro diverse università israeliane. “Non accettiamo il doppiopesismo dei media e delle istituzioni italiane. Non accettiamo questa narrazione cieca della situazione”, conclude.

All’arrivo degli studenti e delle studentesse in università c’era già un grande dispiegamento di polizia in borghese, che al tentativo dei giovani di entrare al rettorato e successivamente di stendere lo striscione hanno risposto con la forza. Alcuni studenti sono stati presi per il collo, altri spintonati e buttati a terra.

Dopo la mobilitazione in Sapienza è stata annunciata una manifestazione studentesca nazionale a sostegno della popolazione palestinese per venerdì prossimo. Contemporaneamente martedi, a Milano, sono scese in piazza un centinaio di persone al grido “Israele terrorista, Palestina Libera” e “Intifada fino alla vittoria”. La manifestazione è stata organizzata dai Giovani Palestinesi Italiani e ha avuto inizio a piazza dei Mercati.

“Sembra che la storia sia iniziata tre giorni fa ma la comunità internazionale si è distratta dal 1948: dopo 75 anni di colonialismo non ci si può sorprendere di quanto accade oggi se non ci si domanda da dove ha origine la violenza. Noi vogliamo invitare a guardare indietro per contestualizzare l’oggi perché in 75 anni la Palestina è stata smantellata e Gaza oggi è la prigione a cielo aperto più grande al mondo”, spiega Jamalia dei Giovani Palestinesi Italia ai microfoni di Ansa.

La mobilitazione studentesca pro Palestina in Italia si allarga, soprattutto dopo le parole del ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, che lunedì ha dichiarato di voler perseguire i membri dei “collettivi studenteschi che inneggiano ad Hamas”. L’11 ottobre ci saranno manifestazioni a Torino, Palermo e Bologna, giovedì a Venezia, venerdì a Napoli, sabato ancora a Milano e di nuovo a Torino. Anche a Bari sabato alcuni studenti scenderanno in piazza. Sempre sabato, un’altra manifestazione a Roma.