«Gli istituti di pena in Sardegna sovraccarichi di persone malate e il disagio psichiatrico registra quasi l’80%. Sono tantissimi gli atti di autolesionismo e i tentativi di suicidio, che grazie alla Polizia penitenziaria e ai compagni di cella, riescono in qualche modo a essere sventati».

Così, ieri mattina, la garante sarda per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Irene Testa, alla presentazione della relazione sulle attività svolte nel 2023.

«Le persone che vivono nelle celle sono molto spesso tossicodipendenti, con gravi fragilità, che non dovrebbero stare in una cella perché non possono essere curate, accudite costantemente e sostenute – ha proseguito Testa -. In carcere tutto questo non c’è e queste persone spesso tentano di levarsi la vita, pur di evadere da quella situazione di malessere, che non riescono a gestire».

Per quanto riguarda la situazione delle donne detenute, Testa ha spiegato che « anche le esigenze più elementari non vengono soddisfatte».