Otto giorni sono un tempo lungo, non consueto tra la firma del presidente della Repubblica che ha promulgato (rapidamente) la legge elettorale il 3 novembre e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale prevista oggi (sull’edizione online, informa l’Ansa). Da domani dunque la legge – il nome ufficiale del Rosatellum sarà legge 3 novembre 2017 numero 165 – entra in vigore e scatta quel mese di tempo assegnato al governo per la ridefinizione dei collegi.

C’è un grande lavoro da fare, si tratta di disegnare 232 collegi uninominali e 386 plurinominali per la camera, e 109 uninominali e 200 plurinominali per il senato. La base di partenza, come prevede una norma voluta dalla Lega, sono i vecchi collegi del Mattarellum, e infatti i 232 uninominali della camera sono esattamente il numero di quelli introdotti per il senato nel 1993. Allora però il calcolo era stato fatto – dalla commissione presieduta dallo statistico Zuliani – sulla base del censimento del 1991, vecchio oggi di oltre un quarto di secolo. Quando è un dato di conoscenza comune che la popolazione è diminuita al sud e aumentata al nord. La mappa andrà riaperta comune per comune e l’operazione non sarà facile, ecco perché nella legge è stato corretto al rialzo il margine tollerato di scostamento dalla media della popolazione: è sempre stato del 10% e adesso è del 20%.

Nel 1993 fu necessario un lavoro di quattro mesi che coinvolse anche le Regioni. A ottobre e prima ancora dell’approvazione finale del Rosatellum, il governo ha nominato un gruppo «istruttorio», previsto da un ordine del giorno Pd approvato alla camera con la legge. Il gruppo (ne faceva parte lo stesso professor Zuliani) ha terminato ieri il suo lavoro e passa adesso il testimone alla commissione (anche questa come il gruppo guidata dal presidente dell’Istat Alleva). Ma nel lavoro di «ritaglio» dei collegi la politica pesa più della tecnica, e il coordinatore di Ap Lupi mette le mani avanti: «I collegi sono un tema delicato, dovrebbe occuparsene un soggetto terzo». Invece se ne sta già occupando il governo