Roberto Gualtieri conferma la sua mission: sarà il sindaco che dovrà gestire, assieme ai fondi del Pnrr, i grandi eventi che nei prossimi anni investiranno Roma. A cominciare dal Giubileo del 2025, per il quale ieri è stato indicato commissario da Mario Draghi. Nel corso del vertice presieduto dal presidente del consiglio a Palazzo Chigi si è deciso di istituire una società pubblica appaltante e di formare un comitato di controllo composto da rappresentanti del governo, del Vaticano, della Regione Lazio e del Campidoglio.

Quanto alla possibilità che la capitale ospiti l’Expo del 2030, ieri Gualtieri ha parlato all’Assemblea generale del Bureau International des Expositions per elencare le ragioni della città che amministra. «Roma è una città unica che mostra la sua storia di migliaia di anni – ha detto – A Roma si può osservare come si sono evoluti nei secoli i rapporti tra i popoli e i loro territori. Per Sigmund Freud Roma era una metafora dei diversi strati della memoria umana. Come l’umanità, anche le città devono trovare un modo per volgere lo sguardo al proprio passato, per meglio progettare il proprio futuro. Una città in evoluzione come Roma è il luogo ideale per inquadrare una simile discussione».
La seconda ragione ha a che fare con i tanti spazi che la capitale offre, a differenza ad esempio di Milano che non consente margini agli investimenti immobiliari. Ragion per cui, Roma, starebbe attirando i grandi fondi finanziari. Gualtieri esprime questo concetto sottolineando «il grande potenziale per ambiziose strategie di rigenerazione urbana. Una rigenerazione che deve ruotare intorno alla sostenibilità». L’area che nel dossier Expo si individua per collocare quello che viene definito «progetto per una città orizzontale» si trova nella periferia orientale, tra la via Tiburtina e Colli Aniene.

«Terzo – ha proseguito Gualtieri – Roma è un bastione della cultura e della scienza. Università e centri di ricerca così come accademie di tutto il mondo hanno dipartimenti a Roma, e ci sono forti connessioni con reti culturali e di conoscenza internazionali. D’altronde, Roma non è stata costruita solo dai romani. Popoli, esperienze e contaminazioni da tutto il mondo hanno contribuito al suo sviluppo. Vogliamo invitare queste accademie e università internazionali a concentrarsi sui vari temi proposti dall’Expo». Infine, Gualtieri mette sul tavolo la carta del rapporto con il Vaticano e il Giubileo: «Il prossimo Giubileo 2025 a Roma manderà un potente messaggio di inclusione, solidarietà e speranza» che consentirà «di riqualificare le già consistenti strutture ricettive della città». Roma dovrà vedersela con Busan (in Corea del Sud), con la città portuale ucraina di Odessa, con la capitale saudita Riyad e con Mosca.