Ecco il terzo cancelliere austriaco in due mesi, Karl Nehammer, già ministro degli Interni, falco antimigranti, ma fuori comunque dal cerchio magico più stretto di Kurz.

Ieri il partito popolare (Oevp) lo ha eletto all’unanimità nuovo capo del partito, incarico che lo fa diventare anche il nuovo cancelliere, e sarà il candidato con cui presentarsi a nuove elezioni politiche. Il nuovo leader dunque su cui puntare, avendo perduto il cavallo di battaglia più forte e vincente di sempre, l’enfant prodige Sebastian Kurz, dimessosi da tutte le funzioni politiche.

IL CANCELLIERE di transizione Alexander Schallenberg, torna a fare il ministro degli esteri. Con l’uscita di scena di Kurz, imputato di corruzione e peculato è implosa anche la sua creazione, il Nuovo partito popolare di colore turchese. Il rimpasto di governo deciso ieri è radicale, saltano infatti altri quattro ministri della precedente compagine popolare.

Nomi che compaiono nelle trecentomila chat su cui indaga la procura anticorruzione (WKSTA) di Vienna, tutti a rischio dunque di possibili nuove e temute rivelazioni. Ha lasciato ogni incarico Gernot Bluemel ex braccio destro di Kurz ministro delle finanze e capo dei popolari a Vienna, al suo posto subentra Magnus Brunner a cui vengono attribuite maggiore preparazione e conoscenze di economia.

Già sottosegretario nel ministero per la tutela del clima e delle infrastrutture regno della ministra verde Leonore Gewessler, con la funzione di tenerla sotto controllo, watchdog turchese che criticava l’autonomia delle sue scelte (attualmente la ministra verde è sotto tiro per aver bloccato un megaprogetto ventennale di costruzione di tunnel e nuove strade nella Lobau, grande parco naturale).

NUOVO anche il ministro degli interni, Gerhard Karner che proviene dalla Bassa Austria, la regione ora diventato il maggiore centro di potere della Oevp. Personaggio diverso, senza partito, capelli lunghi, è il nuovo ministro di Istruzione e Scienza Martin Polaschek, rettore dell’università di Graz, noto per i suoi studi sulla denazificazione postbellica, nella sua università ha rinominato l’aula magna col nome del partigiano comunista Willi Gaisch. Infine ci sarà una nuova sottosegretaria presso la cancelleria, una parlamentare di 26 anni, Claudia Plakolm.

Gli alleati Verdi del viceministro Werner Kogler hanno accettato il rimpasto, dichiarando ottimi i rapporti con Nehammer nonostante lo scontro sulla politica d’immigrazione che alla fine hanno subito. Dure invece le critiche dell’opposizione alla «truppa del caos popolare che tiene in ostaggio il paese», al «castello di carte turchese crollato».

«In mezzo alla crisi sanitaria più grave da decenni con l’Austria in lockdown il rimpasto di governo è il simbolo sconvolgente del totale fallimento del partito popolare» ha dichiarato il segretario organizzativo socialdemocratico (Spoe) Christian Deutsch, «Nehammer cancelliere è il segnale del tutto sbagliato», rappresenta «il gelo sociale estremo, a capo del governo ci vuole spirito di umanità, solidarietà e coesione».

Sotto accusa dei socialdemocratici le espulsioni volute da Nehammer e Kurz di ragazzi che andavano a scuola, apprendisti ben integrati, il rifiuto di accogliere bambini da Lesbos. Spoe, Neos e anche la Fpoe di Herbert Kickl, l’estrema destra, chiedono nuove elezioni appena la lotta alla pandemia lo permetterà possibilmente in primavera.

Obiettivo realizzabile se ci stanno i Verdi, attualmente non disponibili a lasciare il governo. In base ai sondaggi, Spoe, Verdi e Neos insieme avrebbero la maggioranza.