«Casa mia si è sciolta come cioccolato». Taleb indica le macerie di quella che, fino a un paio di mesi fa era la dimora della sua famiglia. Quattordici giorni di piogge torrenziali, lo scorso ottobre, gliel’hanno portata via, assieme al bestiame. «Ci siamo rifugiati sulle dune più alte, avevamo paura di annegare» racconta, allineando i mattoni di fango per farli asciugare al sole. Ora dorme in una jaima, la tradizionale tenda dei nomadi del deserto. Si calcola che su una popolazione complessiva di 160 mila rifugiati, almeno 25 mila siano coloro che si trovano nelle condizioni di Taleb. «La wilaya...