Rideva Vito Giuseppe Giustino, imprenditore 65enne di Altamura, nella notte del 24 agosto, mentre il centro Italia crollava sotto i colpi del terremoto e morivano 300 persone. Rideva come il suo collega Francesco Piscitelli, sette anni prima, poco dopo il sima che ha devastato L’Aquila. La parola in maiuscolo – «RIDE» – è contenuta nell’ordinanza del Gip di Rieti con cui è stata formalizzata l’iscrizione nel registro degli indagati di cinque persone per il crollo delle case popolari di Amatrice: 18 morti. Si tratta di Ottaviano Boni (direttore tecnico della Sogeap Srl, che costruì le palazzine), Luigi Serafini (amministratore unico...