«Su quanto sta accadendo qui bisogna essere chiari: i coloni estremisti israeliani minacciano i palestinesi, spesso sotto la minaccia delle armi, e li costringono a lasciare la terra che è loro di diritto. Questo comportamento è illegale e inaccettabile». Con questo tono, assai poco da Foreign Office David Cameron ha sanzionato ieri quattro coloni israeliani protagonisti di ripetute aggressioni in Cisgiordania ai danni di agricoltori palestinesi. Il ministro degli Esteri britannico ha accusato Israele di aver ignorato i ripetuti inviti a porre fine alle violenze, rendendo possibile «un ambiente di quasi totale impunità». «Troppo spesso assistiamo a impegni presi ma non mantenuti», ha aggiunto Cameron, fatto in tutta fretta Lord da Rishi Sunak per potergli affidare il dicastero nell’ultimo, ennesimo rimpasto.

LE MISURE punitive di Londra comprendono il congelamento dei beni e i divieti di viaggio e di visto nel Regno unito per Moshe Sharvit, accusato di aver minacciato e aggredito pastori palestinesi e relative famiglie nella Valle del Giordano; per l’agricoltore Yinon Levy, punito dopo aver usato violenza fisica e danneggiato varie proprietà per allontanare dei nuclei famigliari; per Zvi Bar Yosef, titolare di un avamposto descritto dai palestinesi locali come una «fonte di intimidazione e violenza sistematica», mentre il quarto colono, Ely Federman, è accusato di coinvolgimento in svariati incidenti nelle colline a sud di Hebron. Contemporaneamente, veniva annunciato lo scongelamento di fondi dell’Autorità Nazionale Palestinese. A distanza di pochi giorni, il governo Sunak si accoda dunque a misure già prese in questo senso da Washington.

TRA GLI ATTACCHI del 7 ottobre e il 5 febbraio, l’Ufficio delle Nazioni unite per il coordinamento degli affari umanitari ha fatto registrare 506 aggressioni israeliane contro palestinesi, che in quelle zone sono dediti soprattutto alla pastorizia e alle colture olivicole. Sempre secondo l’Onu, i palestinesi uccisi in incidenti legati al conflitto in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, o in Israele, sarebbero almeno 384. Nello stesso periodo, le vittime israeliane, tra cui quattro membri delle forze di sicurezza, sono state dieci. La violenza è aumentata esponenzialmente con il beneplacito dell’estrema destra della Knesset, che guarda ai connazionali coinvolti in simili azioni come a degli eroi.