Le nuove dichiarazioni di Madrid sono un cambiamento radicale nella posizione di neutralità finora sostenuta dalla Spagna dopo che il Sahara occidentale, ex colonia spagnola fino al 1975, venne invaso dall’esercito marocchino.

La successiva lotta di liberazione da parte del legittimo rappresentante del popolo saharawi, il Fronte Polisario, nel 1991 portò alla firma del cessate il fuoco con l’istituzione della missione Minurso che prevede «l’organizzazione di un referendum di autodeterminazione per il popolo saharawi» in un territorio considerato dall’Onu «non autonomo».

Il Marocco, che occupa quasi l’80% del Sahara occidentale, ha successivamente proposto nel 2007 un piano di autonomia che non «comprometta l’integrità dei confini nazionali marocchini» e ha cercato di mantenere lo status quo in un territorio da continuare a depredare perché ricco di fosfati e tra le più importanti aree al mondo per quantità e varietà di pesce.

Dopo quasi trent’anni di conflitto «congelato», le ostilità tra Polisario e Marocco sono riprese nel novembre 2020, dopo la violazione degli accordi sul cessate il fuoco da parte del Marocco, con un conflitto «oscurato» a causa del blocco informativo imposto ai media da parte di Rabat.

In un comunicato di venerdì, il ministro degli esteri marocchino Nasser Bourita ha elogiato «la posizione costruttiva della Spagna nei confronti del Sahara», indicando che Madrid si allinea «al riconoscimento ottenuto nel dicembre 2020 della sovranità marocchina da parte dell’ex presidente Usa Donald Trump», su cui l’attuale amministrazione Biden non ha ancora preso una posizione chiara.

In un comunicato ufficiale, ieri il governo della Repubblica araba saharawi semocratica (Rasd) ha «fermamente condannato con rabbia e stupore» la decisione spagnola che è «in totale contraddizione con la legalità internazionale e le risoluzioni Onu».

Il Fronte Polisario ha deplorato questa decisione come un «ulteriore ostacolo» agli sforzi per una soluzione pacifica del conflitto, riaffermando «la propria volontà a continuare nella lotta armata di liberazione intrapresa».

«La posizione espressa dalla Spagna, paese con le principali responsabilità storiche sul conflitto, incoraggia la violenza e la repressione di Rabat nei confronti del nostro popolo», ha dichiarato Oubi Bouchraya Bachir, rappresentante del Polisario in Europa, indicando che è in completa contraddizione con la recente dichiarazione della Commissione europea dello scorso lunedì che ha riaffermato «il diritto del popolo saharawi all’autodeterminazione».