Trump, lo sanno tutti, non è certo il tipo da porgere l’altro orecchio ma che alla sua età, dopo aver schivato una prima pallottola ed essersi scaraventato sotto al podio per evitarne una seconda, sarebbe pure rispuntato su come una molla per incitare la folla al linciaggio… questo chi l’avrebbe mai detto?! Ed è piaciuto. È piaciuto a tutti perché «The Donald» ha dimostrato di essere un duro che quando il gioco si fa duro, lui ce l’ha ancora più duro, non in senso letterale ma -come già pel suo quasi coetaneo Umberto Bossi- qual riferimento traslato al carattere «maschio» della sua azione politica. Certo, in queste cose c’è sempre un pizzico di fortuna: subire un attentato fallito al quale poter virilmente reagire in mondovisione con le gote rigate di sangue -come già il suo quasi coetaneo Silvio Berlusconi- non capita mica tutti i giorni, ma la sua performance traccia di fatto un solco. Un prima e un dopo. Rendendo di botto obsoleto ogni approccio alla politica che non sia fisico ed esiliando così nei cieli remoti dell’irrilevanza, ideologie, programmi, agende di governo e tanti altri inutili blablablà. Ciaone quindi a comizi, interviste, dibattiti e faccia a faccia… e via libera piuttosto a prove di forza e d’ardimento! Tra i primi a mangiare la foglia il nostro Bruno Vespa che per la prossima stagione di Porta a Porta prevede che ospiti s’accomodino d’ora in poi in studio, non più annunciati da una campanella ma camminando sulle braci. Perchè le nostre prossime elezioni tutto saranno tranne che pantafolaie.

E così Crosetto già s’allena a spezzar catene gonfiando il torace, Dal Mastro fa pratica alla roulette russa con gli uomini della scorta, La Russa salta in cerchi di fuoco e Sangiuliano a legge un libro. Più agguerriti ancora in casa Lega dove come prova di coraggio Calderoli si rifà i denti da un dentista della ASL di Casal di Principe, Vannacci presenta un libro al centro sociale Forte Prenestrino e Salvini torna al Paapete in tanga. E manco al centro pettinano le bambole, con Tajani che dedica la sala Vip dell’aereoporto Berlusconi allo stalliere Mangano (anche la faccia come il c**o è atto di coraggio) e Renzi e Calenda che comprano una piccola barca a vela per fare insieme la traversata atlantica in solitaria. Mentre a sinistra ecco Elly Schlein che compra un paio di pedalini senza l’armocromista, Bonelli e Fratoianni che prestano casa alla Salis e Santoro volato a Kharkiv che va incontro ai tank russi sventolando una bandiera bianca.