Questo articolo è parte del progetto investigativo su Qanon in Europa basato sull’analisi dei dati e condotto da Bellingcat e Lighthouse Reports.

«Che cosa è codificato nel tuo Dna? Chi ce l’ha messo? Perché? L’umanità è repressa. Presto non saremo più repressi. La conoscenza è potere».
Il 27 novembre 2022, un  “drop” di Q – il guru di QAnon, teoria del complotto e pseudo setta statunitense che ha raggiunto anche l’Europa – torna a solleticare una delle principali teorie cospirazioniste che ha preso piede con l’inizio della guerra di Putin: quella dei biolab statunitensi segreti sul territorio dell’Ucraina, dove vengono sperimentate armi chimiche, agenti patogeni e perfino, secondo alcuni, condotti esperimenti di retrogusto nazista sugli esseri umani.
NELL’AMBITO del progetto di ricerca in collaborazione con Bellingcat e Lighthouse Reports, Le Monde ha fatto l’anatomia di questa teoria del complotto fino a risalire alla sua genesi che predata la nascita di Qanon – ma coincide precisamente con la guerra nel Donbass: fa infatti la sua comparsa nel 2014 su alcuni media statali russi, per poi riemergere nel 2017 grazie al gruppo di hacker russi Cyber Berkut. Come nota la testata francese, questa teoria ben illustra il «fenomeno dei vasi comunicanti» del complottismo. «In questo caso tutto parte dalla Russia, rimbalza sull’estrema destra americana e poi atterra nelle sfere europee di Qanon», dove migliaia di canali e siti che diffondono teorie negazioniste su Covid e vaccini diventano uno dei principali veicoli di propagazione della narrativa.

IN ITALIA, su Facta, anche Leonardo Bianchi ricostruisce la diffusione della “storia” dei biolab a partire da appena 10 giorni prima dell’inizio della guerra, quando un utente posta sul social della destra statunitense Gab una mappa delle presunte location di queste strutture. Il 24 febbraio, lo stesso giorno in cui le truppe di Mosca entrano in Ucraina, l’utente di Twitter @warclandestine (che poi cambierà nome in bioclandestine: su Telegram è seguito da quasi 119.000 persone) posta la medesima mappa. Aggiungendo il twist fondamentale alla narrazione per renderla virale: i luoghi degli attacchi russi e quelli dei laboratori segreti coincidono, non si tratta che di una «operazione speciale» per sventare un crimine congiunto statunitense e ucraino.

Tre giorni dopo l’ambasciata russa in Bosnia accusa gli Usa di «riempire l’Ucraina di biolaboratori militari», e nel giro di poco anche figure di primo piano dell’amministrazione moscovita, dal ministro degli Esteri Sergei Lavrov alla sua portavoce Maria Zakharova, fanno menzione dei biolaboratori. Fino ad arrivare, il 3 novembre, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite che ha respinto una proposta della Russia di creare una commissione d’inchiesta sul «programma biologico-militare congiunto di Usa e Ucraina». Un programma che, per la cronaca, esiste dagli anni Novanta sotto l’egida del dipartimento della Difesa statunitense per «supportare la ricerca pubblica nella sanità nei paesi post sovietici» e «ridurre il rischio legato all’eredità di armi nucleari, chimiche e biologiche rimaste» in queste nazioni, «inclusa la Russia».

Nella narrativa dei biolab si salda la teoria Qanonista che vuole Trump e Putin alleati nella guerra santa contro il deep state e la cabala globale a trazione democratico/ebraica, e la storia ha riscosso grande successo anche fra i volti più noti dell’estrema destra Usa: Tucker Carlson, Steve Bannon e lo stesso Ron Watkins, ex amministratore della piattaforma “preferita” da Q per lasciare i suoi drop – 8kun – e secondo un’analisi linguistica raccontata dal New York Times la reale identità del misterioso Q. Non solo: come scrive Bianchi «l’intera vicenda dei biolaboratori ucraini dimostra come ormai ci sia una totale convergenza tra la propaganda russa e il complottismo occidentale».

Grafico che mostra l’andamento dei post a tema biolab in Europa nel tempo. In inglese, tedesco, italiano, francese e olandese. A cura di Justin Casimir-Braun

IN ITALIA, la mappa di warclandestine e la teoria dei biolab viene subito ripresa dai canali Telegram legati alla sfera di Qanon, e la sua diffusione – come emerge dall’analisi condotta per questa ricerca sul database creato da Bellingcat e Lighthouse Reports – segue un andamento prevedibile: ha un picco di oltre 400 post settimanali in coincidenza con l’inizio della guerra, sovrapponibile a quello in corso in altri paesi europei, e poi scema nel tempo fino ad assestarsi sull’ordine di una decina di contenuti per settimana. Il numero delle visualizzazioni dei post che trattano l’argomento biolab ha invece un secondo picco – circa 700.000 a settimana, a inizio guerra erano più di 800.000 – a giugno, quando il Pentagono pubblica un fact sheet in cui ribadisce l’esistenza di 46 strutture in Ucraina per la riduzione, appunto, di minacce nucleari, chimiche e biologiche. Da molti interpretata come una “ammissione di colpa”.

FRA GLI INFLUENCER italiani di Qanon, non c’è coincidenza fra chi produce il maggior numero di post in merito e i canali Telegram più condivisi, a rimarcare la centralità nella narrazione Qanonista italiana di alcuni influencer in cui già ci eravamo imbattuti. Il canale di Cesare Sacchetti, con i suoi 64.000 iscritti, è il più condiviso anche in fatto di biolab (con oltre 60 repost) nonostante non appaia neanche nella top ten dei canali italiani per maggior numero di post sull’argomento. Lo segue, ancora una volta, Rossella Fidanza (oltre 41.000 iscritti), ripostata oltre 50 volte e che tra le tante cose il 14 maggio scrive: «Mariupol era un centro per la raccolta di agenti patogeni pericolosi. Questo va avanti dal 2014 secondo i documenti. Non è lo stesso anno in cui Soros ha preso il controllo dell’Ucraina?».

Nel grafico i canali Telegram italiani che creano più contenuti a tema biolab. A cura di Justin Casimir-Braun

Bioclandestine, il canale Telegram di quello che è forse il principale artefice della teoria, è solo terzo, seguito da canali dal nome che non lascia spazio a molti dubbi: Potus Italy, InsiderQ Italy, QQ176.

I CANALI che producono la maggioranza dei contenuti ad argomento biolab non sono necessariamente quelli con più follower: al primo posto con quasi 200 post troviamo L’età dell’oro – Antonella e Werner (12.467 iscritti), che nei giorni dell’assedio di Mariupol parlava di biolaboratori della Nato nei sotterranei dell’acciaieria Azovstal. Secondo sul podio (oltre 100 post) un canale piccolo ma agguerrito, quello di Patrizia Rametta (Patrizia Rametta Chat ha 897 iscritti, mentre quello parallelo Patrizia Rametta ne ha 744), che le testate siciliane definiscono come dirigente provinciale della Lega a Siracusa all’epoca delle elezioni politiche del 2018, e attiva fino al 2021 sul social russo Vkontakte, in voga fra chi cerca alternative alla moderazione dei contenuti dei social “mainstream”. Seguono, sempre intorno ai 100 post, Qanon-it e due canali no vax: EsercentiNoGreenPass (quasi 13.000 iscritti) e IoApro (7.738). Ancora una volta, quindi, quella che è definibile come una teoria di stampo Qanonista trova un folto seguito nell’ambito del complottismo no vax, anche perché la narrativa sui biolab si sovrappone spesso a quella del Covid come arma studiata a tavolino contro le popolazioni mondiali.

UN DATO EVIDENTE anche quando si vanno a guardare i domini (gli indirizzi internet) più condivisi sui canali dell’ecosistema di Q in Italia quando si parla di biolab: dopo Telegram, il sito di estrema destra Usa The Gateway Pundit e altri siti non di notizie come Twitter e Rumble appare Gospa News, che promette «informazione giornalistica cristiana». Mentre un pop up sul sito invita i lettori ad aiutare (economicamente) «l’informazione libera»: «Gospa News ha bisogno di contributi per proseguire le inchieste su danni da vaccini, Sars-2 da laboratorio, lobby Lgbt, dittatura Nwo». Inchieste che, come spesso accade su questi siti, non sono che la traduzione parola per parola di articoli usciti su testate complottiste anglofone.

Come nel caso di un pezzo del marzo 2022 su Gospa News in cui si sostiene che le attività della Defense Threat Reduction Agency (l’agenzia del dipartimento della Difesa Usa preposta al contrasto del rischio relativo alle armi di distruzione di massa) nella capitale della Georgia Tbilisi celano un programma per infettare georgiani e ucraini con le malattie più disparate, ripreso dal sito williambowles.info. È anche il caso del nono sito più condiviso (preceduto da rt, ex Russia Today, e il substack di bioclandestine): Megachiroptera, dedito principalmente al negazionismo climatico, sostenuto con tantissime testimonianze su eventi particolarmente freddi fuori stagione. Qui si possono trovare molti articoli a tema biolab tradotti dal sito di Joseph Mercola, che il New York Times definisce «il più influente diffusore di disinformazione online sul Coronavirus».

MENZIONE SPECIALE, anche se è solo 21esimo, per il sito dalla patinatura “mainstream” Imola Oggi, che l’11 marzo riporta un articolo di Nova News sull’Oms che sollecita l’Ucraina a distruggere gli agenti patogeni nei biolaboratori, tagliando inoltre convenientemente la dichiarazione finale dell’allora portavoce della Casa bianca Jen Psaki.

Il 12 maggio pubblica invece integralmente una dichiarazione del famigerato monsignor Viganò a commento del leak sulla sentenza della Corte suprema che avrebbe di lì a poco abolito il diritto federale all’aborto negli Usa, sancita della storica decisione del 1973 Roe v Wade, che Viganò definisce una «violazione della legge naturale e quella di Dio». Per poi discettare di deep state e biolaboratori in Ucraina dove si sono «alterate» la «patogenesi e trasmissibilità del virus Sars-Cov-2». Un articolo pubblicato a maggio è in sintonia con il futuro drop di Q del 27 novembre: insinua il sospetto che nei biolab ucraini si raccolga il materiale genetico degli slavi per «sviluppare armi biologiche che colpiscano solo la popolazione appartenente a un determinato gruppo etnico». Forse scordando che a essere slavi sono gli ucraini stessi. (puntata 2. Il primo articolo è stato pubblicato il 5 ottobre 2022)

 

Di seguito gli articoli usciti sinora all’interno del progetto di ricerca su Qanon in Europa:

ilmanifesto.it/trump-dio-e-putin-viaggio-nella-tana-di-qanon-in-italia

www.bellingcat.com/news/2022/04/15/russias-qanon-followers-cant-make-up-their-minds-about-ukraine/

www.lighthousereports.nl/investigation/qanon-in-europe-tracing-a-viral-conspiracy/

www.lemonde.fr/en/pixels/article/2022/10/14/how-qanon-s-conspiracy-theories-are-spilling-over-into-europe_6000274_13.html

www.spiegel.de/netzwelt/qanon-in-deutschland-wie-rechte-ideologen-mit-verschwoerungserzaehlungen-geld-machen-wollen-a-9d45b85b-5649-49df-9b64-f057555e6efe

www.trouw.nl/verdieping/hoe-de-nederlandse-boer-voer-voor-complotdenkers-werd~b7b1b87c/?referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com%2F