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Proteste a Jérada, Rabat promette lavoro

Proteste a Jérada, Rabat promette lavoroProteste a Jérada

Marocco Dopo le manifestazioni di piazza per la morte di due giovani nella «miniera della morte», il governo avanza l'idea di un piano di investimenti nella zona, dove la disoccupazione è doppia rispetto alla media nazionale

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 12 gennaio 2018

Le tensioni socio-economiche in Marocco non si spengono e il governo tenta di correre ai ripari: a seguito delle proteste di fine anno nella città di Jérada per la morte di due fratelli nella «miniera della morte» (chiusa ma ancora visitata da chi prova a portare il pane in tavola in un’area che soffre di un tasso di disoccupazione doppio rispetto alla media nazionale, al 10%), Rabat ha promesso di realizzare un «nuovo piano di sviluppo» per la regione nord-orientale che crei nuovi posti di lavoro e mappi «le risorse minerarie».

Una risposta, per ora a parole, al movimento «Il cammino del pane nero» che chiede maggiori investimenti in una zona marginalizzata dal governo centrale. Intanto la Corte europea di giustizia ha bloccato l’accordo sulla pesca tra Ue e Marocco: non è valido, viola i diritti del popolo saharawi, mai interpellato sebbene si applichi a territori e acque (occupati) del Sahara occidentale.

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