Si è concluso nel peggiore dei modi, ieri in Turchia, il «processo Kobane», relativo alle proteste nel sud-est a maggioranza curda nel settembre 2014 durante l’occupazione da parte dell’Isis della città siriana.

Le proteste furono duramente represse dalla polizia che uccise 46 manifestanti e ne arrestò 323. Il principale partito della sinistra turca e curda, l’Hdp, fu accusato di omicidio e di aver minacciato l’integrità dello stato.

108 i politici condannati a pene pesantissime (molti all’ergastolo) a partire dai due co-leader dell’epoca, 32 anni a Figen Yüksekdag e 42 a Selahattin Demirtas, entrambi in prigione dal novembre 2015.

Sabato 18 maggio sul manifesto reportage da Diyarbakir.