«A 26 anni non voglio tornare a casa chiuso in una bara di zinco». Stremato al termine di un viaggio di quasi duemila chilometri che da Mosca l’ha portato fino al confine con la Georgia, Vsevolod sfoga con l’agenzia Ap tutta la rabbia e la frustrazione che si porta addosso. Costretto a fuggire per non essere coinvolto in una guerra che lui, come molti russi, non riconosce come sua. La guerra di Putin all’Ucraina, la guerra, spiega chiedendo l’anonimato, «di una persona che vuole costruire un impero». Per quanto possa apparire strano, Vsevolod a suo modo è fortunato. Lui ce...