Un pezzo di Pd vota insieme alla destra e il consiglio regionale della Puglia boccia la legge sul fine vita. La proposta, presentata proprio da un consigliere dem, Fabio Amati, è andata a schiantarsi sui complicati equilibri della maggioranza del governatore Michele Emiliano, che appena qualche giorno fa ha lanciato la candidatura alla sua successione del sindaco di Bari Antonio De Caro, causando non pochi malumori nel centrosinistra pugliese.

La proposta prevedeva che gli ospedali della regione assicurassero « l’assistenza per aiutare alla morte serena e indolore le persone malate in stato terminale o cronico».

Amati non ha preso bene la bocciatura è ha parlato di «capolinea politico» per la giunta Emiliano. La faccenda ci ha messo un attimo a uscire dai confini della Puglia e la polemica ormai è innescata. Marco Cappato commenta caustico: «La legge regionale per l’aiuto a morire è stata bocciata. In una regione di destra? No, in Puglia». Emiliano, dal canto suo, si difende dicendo che il tema non era nel suo programma di governo, ma la verità è che la sua maggioranza è una polveriera e questa vicenda è solo una delle tante micce accese che rischiano di farla esplodere.

Amati è già da mesi che attacca su tutti i fronti (all’indomani della presentazione delle liste bollò il Pd, cioè il suo partito, come «invotabile» a causa delle candidature imposte dal consigliere) e aver schiacciato il piede sull’acceleratore sul fine vita è stata per lo più una mossa per continuare a mettere in difficoltà Emiliano. La battaglia, ad ogni modo, non è finita: Amati ha presentato una nuova proposta di legge sul fine vita. «Chiedo l’intervento di Enrico Letta e dei parlamentari, questa bocciatura è stata una vergogna», ha aggiunto.