Polemiche feroci il giorno dopo la manifestazione parigina del 1° maggio, mentre nel resto della Francia hanno sfilato 150mila persone complessivamente, nella calma. A Parigi, il corteo è rimasto bloccato, un’ora dopo la partenza, perché sono intervenuti dei casseurs. “Un reggimento”, ha riassunto la Prefettura di polizia, 1200 Black Bloc, Mili e Antifa, che hanno preso di mira dei negozi (31), a cominciare da un McDonald’s e una concessionaria Renault, con 6 auto bruciate e una decina danneggiate. Di chi è la colpa di questa deriva? Il corteo era organizzato dalla Cgt con Solidaires, con una partecipazione di sezioni Force ouvrière, mentre la Cfdt e altri sindacati non avevano aderito. L’unità sindacale, che esiste nella lotta alla Sncf e altrove in questa primavera sociale calda, non ha funzionato per il 1° maggio. Philippe Martinez, segretario Cgt, punta il dito contro “una gestione manchevole della polizia”, che “non ha anticipato”.

La Prefettura aveva avvertito la Cgt dei rischi Black Bloc. La Cgt si aspetta “spiegazioni” dalla polizia, accusata di non essere intervenuta con sollecitudine e di aver lasciato fare. Il Prefetto, Michel Delpuech, risponde che di fronte a “incidenti di particolare violenza” i 1500 agenti di polizia hanno cercato prima di tutto di evitare gravi conseguenze tra i manifestanti: “il bilancio umano è estremamente leggero, va sottolineato, è importante”. Il ministro degli Interni, Gérard Collomb, ha precisato che “non possiamo fermare la gente che arriva vestita normalmente e poi di colpo si trasforma in Black Bloc in mezzo alla folla”. I cortei erano in realtà due, oltre al “reggimento” dei Black Bloc: quello sindacale Cgt (tra 20mila e 55mila partecipanti, a seconda delle fonti), più 14500 persone ai bordi della manifestazione. Il Prefetto, dopo lo scatenamento delle violenze, ha invitato la Cgt a cambiare itinerario, per evitare incidenti gravi. La polizia è intervenuta, ci sono stati 283 arresti, ieri ancora 109 persone erano in stato di fermo, tra loro molti stranieri e qualche studente. “Ci adatteremo” ha detto Collomb, “ci saranno ancora più agenti alla prossima manifestazione”, anche se il numero di agenti era eccezionale, più alto che il 1° maggio dello scorso anno. Collomb già pensa al 5 maggio, alla “Fête à Macron”, la manifestazione organizzata a Parigi da François Rufin, deputato della France Insoumise.

La destra accusa Macron di mancanza di “autorità” e chiede la “dissoluzione” delle “milizie di estrema sinistra”.  Macron, in viaggio in Australia, risponde condannando le violenze, ma sottolinea: “il 1° maggio è la giornata dei lavoratori, non dei casseurs”. Jean-Luc Mélenchon, dopo aver accusato “senza dubbio bande di estrema destra” all’origine dei disordini, ieri ha cambiato posizione, prendendosela con “dei figli di papà”, che fanno il gioco del governo. A sinistra, solo Philippe Poutou, ex candidato del Npa alle presidenziali, parla di “violenza legittima”, che il governo ha “seminato”. Per la Cgt resta l’amaro di una manifestazione rovinata, che potrebbe mettere ipoteche su quelle future, scoraggiando la partecipazione.