«La conferenza sul tema della Palestina» è «vietata». Punto a capo: così si conclude la delibera con cui il prefetto di Lille (nel nord della Francia) ha imposto ieri, per la seconda volta in pochi giorni, l’annullamento di un evento organizzato da La France Insoumise. Avrebbero dovuto parlare il leader del partito, Jean-Luc Mélenchon, e la neo-candidata Rima Hassan, 32enne giurista franco-palestinese.

In origine, la conferenza organizzata da un’associazione studentesca avrebbe dovuto svolgersi ieri all’università di Lille. Mercoledì, tuttavia, l’istituzione accademica ha annunciato in un comunicato di aver annullato l’evento, citando «l’escalation militare» seguita all’attacco dell’Iran contro Israele.

«QUESTE tensioni si ripercuotono a livello nazionale e locale, anche all’università – si legge nel testo diramato dall’ufficio del rettore – Non possiamo che deplorare, in questo contesto, la pressione esercitata sull’autonomia pedagogica e scientifica» propria all’accademia. In effetti, nei giorni precedenti la presenza di Rima Hassan – attivista di lunga data per la causa della Palestina – e il tema della conferenza avevano sollevato le ire degli avversari politici degli Insoumis, dai macronisti all’estrema destra, passando per il candidato del Partito socialista Raphael Glucksmann.

Quest’ultimo, al contrario dei colleghi del centro e della destra, non ha chiesto l’interdizione pura e semplice dell’evento, ma ha dichiarato in televisione che «quando si è dirigenti di un partito, non si fa il paio con dei loghi che negano l’esistenza dello stato di Israele». Il riferimento è al simbolo dell’associazione studentesca all’origine dell’evento di Lille, una stilizzazione del territorio della Palestina storica: Cisgiordania, Gaza e stato di Israele.

Un’accusa, questa, che l’associazione studentesca in questione – Libre Palestine – ha respinto in blocco. «Abbiamo semplicemente usato una mappa – si legge in un comunicato trasmesso all’Afp – Non abbiamo mai promosso alcun odio o forma di antisemitismo».

DI FRONTE al divieto imposto dall’università, gli Insoumis avevano deciso di spostare l’evento in una sala della città, incorrendo poi nel divieto sancito dal prefetto. Un gesto «del tutto intollerabile», ha scritto Lfi in un comunicato: «In piena campagna elettorale, la decisione di annullare un evento pubblico al quale dovevano partecipare dei membri dell’opposizione politica è un precedente estremamente grave per la nostra democrazia».

Per Jean-Luc Mélenchon, si tratta di «un abuso di potere da repubblica delle banane», ha scritto su X. «Un accanimento intollerabile», secondo Manuel Bompard, coordinatore nazionale del partito.

La Ligue des Droits de l’Homme, spesso critica nei confronti degli Insoumis sul tema della Palestina, ha invece denunciato «la scelta del governo che, dal 7 ottobre, non ha mai cessato di reprimere ogni espressione di sostegno alla causa palestinese», invitando a difendere «la libertà di espressione e la libertà di associazione».