I giubbotti fosforescenti dei soccorritori sono l’unico punto di colore sopra cumuli di macerie grigie e informi. Da tonnellate di cemento, ferro, vetro, spuntano segni della vita di prima: coperte, quadri a pezzi, materassi. Compaiono anche parti di corpi esamini, un braccio, una gamba ricoperti di polvere. Succede anche qualcosa di bello, che da lì escano persone che respirano ancora. E allora le lacrime cambiano di senso e gli applausi sono come il fischio di una teiera, decomprime un po’ il dolore. LE RIPRESE DALL’ALTO, catturate dai droni che sorvolano da due giorni le città del sud-ovest turco e del...