Dopo sole tre settimane da quando la variante Omicron è stata scoperta per la prima volta negli Stati uniti, il Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) ha dichiarato che già rappresenta il 73% dei casi di infezioni da Covid ed è diventata ufficialmente la variante dominante negli Usa, con i casi che raddoppiano all’incirca ogni due giorni.

La variante è stata rilevata in tutti gli Stati tranne che in Oklahoma e North Dakota, ma in alcune parti del Paese (tra cui New York, New Jersey, gran parte del sud, Midwest settentrionale e nord-ovest del Pacifico, rappresenta oltre il 90% dei nuovi casi.

Ha contagiato anche due politici di primo piano tra le file democratiche, il senatore del New Jersey Cory Booker e la senatrice del Massachusetts Elizabeth Warren, entrambi vaccinati con tre dosi. A New York City la diffusione della nuova variante ha ripercussioni visibili. Gli spettacoli di Broadway, riaperto a settembre, stanno chiudendo di nuovo a causa delle infezioni tra attori, musicisti e maestranze.

LO STESSO STA ACCADENDO ai ristoranti, che chiudono a causa della diffusione dei contagi tra il personale. Alcuni di questi ristoranti, così come i bar, stavano ricominciando solo ora a rimettersi economicamente in piedi e in molti casi le nuove serrate stanno portando alla chiusura definitiva, come si legge sui i cartelli affissi sulle saracinesche abbassate.

La città si aspetta che l’ondata di contagi da Omicron raggiunga il picco nel giro di poche settimane e sta cercando di correre ai ripari con una situazione nuovamente critica sul fronte dei tamponi. Per mesi fare un tampone a New York era stata un’esperienza facile e gratuita, visto il numero di centri privati e pubblici, incluse centinaia di postazioni mobili organizzate e pagate dal comune, dove era possibile presentarsi senza appuntamento e ricevere il risultato in 10-12 ore.

ORA LA SITUAZIONE è completamente ribaltata: davanti a ogni centro ci sono file lunghissime con la temperatura scesa sotto lo zero, sembra impossibile prendere un appuntamento e i risultati arrivano dopo 3-5 giorni.

Sia il sindaco De Blasio che la governatrice Kathy Hochul hanno affermato di non avere in programma nessun lockdown o misura restrittiva, nonostante lo Stato registri quasi 22mila nuovi casi al giorno, da quattro giorni consecutivi: questa ondata autunnale, anche se iniziata nello stesso periodo di quella dell’anno scorso, ha un tasso di ospedalizzazione inferiore del 30% rispetto a un anno fa e anche i decessi per Covid-19 nello Stato di New York sono rimasti bassi, neanche lontanamente vicini ai vertici precedenti.

Restando coerenti con il mantra «questo non è marzo 2020», che viene ripetuto a ogni conferenza stampa dal sindaco e dalla governatrice, le risposte a questa ondata sono diverse da quelle viste finora e si concentrano sulla distribuzione di 500mila kit gratuiti di tamponi da fare a casa e di un milione di mascherine FFP2, ma ciò che viene incentivato più di qualsiasi altra mossa è la necessità di continuare a fare nuove vaccinazioni e distribuire terze dosi.

PER INVOGLIARE GLI INCERTI De Blasio ha annunciato un incentivo di 100 dollari per chi decide di vaccinarsi, fare la seconda o terza dose, e la possibilità di essere vaccinati gratuitamente a casa propria da infermieri mandati dal comune, specificando che l’incentivo è inteso per ogni dose somministrata a ogni componente del nucleo familiare.

Una posizione in armonia con quella del presidente Biden che ripete di non avere in programma lockdown, ma l’intenzione di distribuire 500 milioni di test a domicilio gratuiti, a partire dal prossimo mese.