Pd, M5S e rossoverdi hanno trovato l’accordo per le comunali di giugno a Perugia. La candidata è Vittoria Ferdinandi, 37 anni, psicoterapeuta, da anni impegnata nel mondo del sociale e direttrice del ristorante- «Numero zero», che come dipendenti (il 50% del totale tra sala e cucina) ha un gruppo di ragazzi che soffrono di disturbi mentali e che sono seguiti dai servizi psichiatrici territoriali. Per questa attività nel 2021 ha ricevuto dal presidente Mattarella l’onoreficenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica.

Una figura di forte innovazione, fuori dai tradizionali giochi della politica e molto conosciuta in città. La decisione è stata presa ieri mattina dal tavolo della coalizione «Un patto avanti» che riunisce Pd, M5s, Avs, Civici umbri, Rifondazione, Demos e la costituenda «Formazione civica per la sanità pubblica».

«Ho accettato perché penso che sia iniziato il tempo del coraggio. La politica oggi ha fatto una scelta coraggiosa e per niente scontata, dettata da un profondo desiderio di rimettere al centro la città», ha detto Ferdinandi. «Di fronte a questa scelta la mia passione civica non poteva che dire si. Un sì convinto, ostinato e coraggioso, capace anche di superare la paura di cadere. Questo è il momento di rimboccarsi le maniche, sporcarsi le mani per costruire un’alternativa convinta ed entusiasta per la nostra città». Spiega Ferdinandi: «La città che abbiamo di fronte è immobile, ripiegata su se stessa. Vogliamo metterci in ascolto di queste fratture e di queste ferite. Sono le fratture sui diritti, sulla questione generazionale e fratture urbanistiche che hanno visto un centro storico sganciarsi sempre di più dai quartieri figli di un Dio minore.Un progetto che partirà dall’ascolto di tutte e tutti e che ha bisogno dell’impegno di ogni perugino».

Molto soddisfatto il leader di Sinistra italiana Fratoianni: «Vogliamo restituire visione, riscatto e solidarietà al capoluogo umbro. Questa è la strada giusta, nel nome dell’unità e dell’alternativa, mi auguro sia d’esempio anche nelle altre città».

Ferdinandi sfiderà nelle urne Margherita Scoccia (Fdi), assessore all’Urbanistica uscente della giunta guidata da Andrea Romizi (Fi), arrivato al termine del decondo mandato. In campo ci sono anche il centrista Massimo Monni, mentre Azione non ha ancora deciso se presentare come candidato il segretario regionale Giacomo Leonelli.

Il principale problema, sulla strada di Ferdinandi, è la spaccatura nel Pd: la settimana scorsa il segretario cittadino Sauro Cristofani (della destra dem) si è dimesso per protesta: lui stava lavorando ad una coalizione diversa con settori moderati, nella convizione che quella riunita attorno a Ferdinandi non fosse competitiva.

Il segretario regionale Tommaso Bori ha commissariato il partito perugino con la fedelissima Sara Bistocchi, ed è stata lei a dare il via libera alla candidata.

Contro il commissariamento sono partiti i ricorsi, lunedì l’assemblea cittadina si riunirà per eleggere il nuovo segretario e non è scontato che la candidatura di Ferdinandi abbia il via libera. Tra i parlamentari Pd umbri circola un certo scetticismo, non su Ferdinandi, ma sull’accelerazione che non ha consentito di costruire una coalizione più ampia.

Nelle prossime settimane toccherà a lei tentare di allargare la coalizione (il Psi dovrebbe convergere). Oppure, giocarsi la sfida, tutta al femminile, contro Scoccia. A destra la discesa in campo di Ferdinandi ha provocato un certo nervosismo.