Da anni ci aggiriamo in un luogo comune. Guardiamo questa maledizione per cui l’Italia resta ostinatamente senza sinistra mentre gli altri paesi europei con i quali ha senso un confronto sperimentano formazioni nuove e vive e capaci di raccogliere vasti consensi e di candidarsi plausibilmente al governo di importanti regioni o addirittura al governo nazionale sfidando l’Europa della tecnocrazia e della finanza. E ne traiamo come per coazione la conseguenza che «anche noi» dovremmo fare altrettanto. Che «anche da noi» occorre unire i pezzi, fare la sintesi dell’esistente per cavare dall’arcipelago delle forze di alternativa una formazione unitaria in grado...